Profondo rosso

Ryanair in difficoltà: nell'anno del Covid persi 815 milioni di euro

Con i divieti di spostamento e la paura, i passeggeri si sono ridotti dell'81 per cento. Lasciato a casa il 15 per cento del personale

Ryanair in difficoltà: nell'anno del Covid persi 815 milioni di euro
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L'anno della pandemia da coronavirus è stato il più difficile per Ryanair, la compagnia di voli low-cost che ha raggiunto i 35 anni di attività. Con le misure volte a fronteggiare l'aumento dei contagi, ma che hanno limitato fortemente gli spostamenti, senza considerare la paura di molti che hanno rinunciato a viaggiare, le entrate della società si sono ridotte fortemente, costringendola purtroppo anche a lasciare a casa una parte significativa dei suoi lavoratori.

Dal primo aprile 2020 al 31 marzo 2021, infatti, si è avuto un fatturato di 1,64 miliardi di euro, con una diminuzione pari all'81 per cento, un fatto mai accaduto prima nella storia della compagnia. Il numero di passeggeri è passato dai 149 milioni dell'anno prima a 27,5 milioni, con una riduzione dell'81 per cento. Per rientrare delle perdite - 815 milioni il passivo del 2020 - nell'ultimo periodo sono stati tagliati purtroppo tremila posti di lavoro, pari al 15 per cento dei suoi dipendenti, ma riuscendo ad evitare la fine capitata ad altre compagnie concorrenti, come Level, Flybe o Germanwings.

La società ritiene che nella seconda metà di quest'anno, data che gran parte degli europei dovrebbe aver ricevuto la prima dose di vaccino entro settembre, oltre alla maggiore disponibilità di questi ultimi, ci sarà una ripresa, con un aumento delle prenotazioni che le consentiranno di riprendersi almeno parzialmente del danno economico causatole dalla pandemia. Ha però chiarito che al momento ci sono una serie di incognite che non consentono di fare stime estremamente affidabili, motivo per cui si sente di esprimere un cauto ottimismo.

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