A giugno

Serioplast protagonista di due fiere sul riciclo e sulle politiche green europee

La società, con sedi a Seriate, Dalmine e Urgnano realizza il 56 per cento dei prodotti in materiale plastico riciclato

Serioplast protagonista di due fiere sul riciclo e sulle politiche green europee
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La Serioplast, azienda produttrice di packaging in plastica rigida, flaconi, bottiglie e tappi parteciperà a due importanti eventi fieristici sul riciclo questo mese: il «Packaging e Recycling», ad Arese dall’11 al 12 giugno, e il «Prse 2024», ad Amsterdam dal 19 al 20 giugno.

I numeri dell'azienda

Aumentare la percentuale di plastica riciclata per dare soluzioni sostenibili ed efficienti è tra gli obiettivi della società, che nella Bergamasca è presente con le sue sedi di Seriate, Dalmine e Urgnano. Gruppo leader nella produzione di imballaggi in plastica rigida, da anni investe in iniziative finalizzate a ridurre l'impatto ambientale dei propri processi produttivi, tra cui l’uso di materie prime riciclate ottenute dai due centri di riciclo plastico: quello di Mirano, in provincia di Venezia, acquisito nel 2018, e quello di Urgnano, attivo dal 2022.

Per dar qualche numero, ad oggi il 56 per cento dei prodotti è realizzato con materiale plastico riciclato. Entrando nel dettaglio dei dati aziendali, il venti per cento sono prodotti riciclati al cento per cento, l’8 per cento ha una percentuale di plastica riciclata tra il cinquanta per cento e il cento per cento e il 28 per cento dei prodotti è riciclato per il cinquanta per cento. La produzione di plastica Hdpe, attraverso il riciclo, diminuisce gli sprechi e le emissioni di CO2: il consumo di materie prime fossili è molto più basso e, secondo uno degli standard di rendicontazione più accreditati, come quello Defra del Regno Unito, l’emissione di CO2 si riduce del 28 per cento per ogni chilo di plastica riciclata prodotta.

Riacquistare, riciclare e reimmettere nel mercato

Serioplast contribuisce attivamente alla promozione dell’economia circolare grazie alla controllata Centro Plastica, che ricicla e recupera ventimila tonnellate di rifiuti plastici all’anno. Le balle di plastica, comprate da Corepla (Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica), vengono trasformate nel centro di Mirano, dove avviene una separazione del rifiuto plastico. I flaconi vengono lavati e sminuzzati in materiale semilavorato, chiamato scaglia, e spediti al centro di Urgnano, dove la separazione della scaglia, per polimero e colore, avviene tramite selezionatrici ottiche di ultima generazione (best available technology), garantendo una purezza superiore al 99 per cento.

La scaglia viene successivamente trasformata in granulo riciclato, che viene reimmesso nel processo produttivo di Serioplast. Questo materiale può essere ulteriormente trattato con processi di deodorizzazione per eliminare i volatili, così da ottenere plastiche "Pure plus". Nei due centri, nei quali lavorano trenta dipendenti, vengono gestite ventimila tonnellate di rifiuto plastico all’anno, da cui si ottengono circa sedicimila tonnellate di granulo di plastica riciclata, con i quali si potrebbero realizzare cinquecento milioni di bottiglie di shampoo. Del materiale recuperato prodotto, la metà viene reintrodotto nel ciclo produttivo Serioplast, il 30-40 per cento viene venduto ai clienti e il resto rimesso nel mercato del riciclo. La plastica riciclata, prodotta dai due centri, è principalmente destinata al mercato degli imballaggi per home care, laundry e personal care.

«Educare i nostri clienti all’uso di flaconi di plastica con materiale riciclato è tra i nostri obiettivi. Le bottiglie totalmente in plastica Pcr (Post-consumer recycled material) hanno le stesse caratteristiche fisico-meccaniche, estetiche e di processabilità delle plastiche tradizionali. Raggiungono gli stessi target di qualità – afferma Matteo Gaiardi, responsabile Sales e R&D del Gruppo Serioplast -. Dobbiamo educarci, educare ed informare all’aumento dell’uso di materiale recuperato, perché il mercato si svilupperà seguendo questa direzione, come prevede la direttiva europea. Come Gruppo siamo impegnati da anni a incrementare la ricerca e lo sviluppo di soluzioni sostenibili».

Commenti
Giuseppe M

cara Lara, non sono per niente d'accordo... il problema non è la plastica, il problema è il non saper differenziare correttamente e di conseguenza aiutarne il riciclo. mentre, per quanto riguarda il vetro, sei proprio sicura che sia migliore? lo sai che il riciclo del vetro è molto più dispendioso economicamente e soprattutto energeticamente? lo sai che rompere il vetro e scioglierlo (azioni necessarie per poterlo riciclare) è pericolosissimo per gli operatori che devono farlo? imparare ad usare la plastica è senza ombra di dubbio la scelta migliore per noi e per il nostro pianeta.

Lara

Per carità, nobile iniziativa. Non so a quale prezzo (in termini economici soprattutto) . Una soluzione, dal mio punto di vista, potrebbe essere un maggiore utilizzo del vetro e, nei supermercati, la possibilità di riempire il proprio flacone mediante distributori. Si sa, non avremmo 200 tipologie di shampoo, e altrettanti di ammorbidente, ma potremmo farcene una ragione... Un po' utopico mi rendo conto, ma per fare un passo avanti che sia veramente importante, dobbiamo essere disposti a guardare indietro. Siamo cresciuti tutti senza chilometri di corsie di detersivi e piuttosto bene, puliti e profumati. Comunque la realtà è questa, il consumatore è sacro, e benedetta ogni sua esigenza

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