Commenti su: Stato d'agitazione nazionale per i sanitari del privato, ecco le strutture coinvolte a Bergamo

Infermiera di sanità privata

I dipendenti sono demansionati, si privilegiano le libere professioni che, oltre ad essere pagati 30.33 euro ad ora , scelgono quando lavorare, i dipendenti accettano i turni restanti, irregolari Con questo contratto per un infermiere sono necessari 15 anni per passare dalla categoria D alla D1. Così funziona nell'azienda per la quale lavoro

Lenir Da Silva

In questo momento così critico per la sanità privata, noi sempre in prima linea e senza il riconoscimento del lavoro e sacrifici che facciamo. Bisogna lavorare per vivere ma non vivere per il lavoro. I turni sono massacranti e i nostri dirigenti se ne fregano di noi, perché mentre lavoriamo, loro si possono dare al lusso di stare sabato e domenica con la loro famiglia, mentre noi con i rientri perché manca personale dobbiamo affrontare dei turni massacranti ma a loro non interessa, quello che interessa a loro è guadagnare a spessa nostra e delle nostre vite che soffrono di mancanza della nostra vita quotidiana di stare insieme ai nostri cari per coprire i bisogni delle strutture senza un giusto riconoscimento. Io lavoro in una RSA e già non rientravo per fare giornata o altro, ho avuto un infarto al posto di lavoro e ho chiesto alla infermiera di vedere la mia pressione e lei ha detto che io avevo solo un calo di pressione, invece stavo avendo un infarto. Grazie alle mie colleghe sono riuscita ad arrivare alla fine del turno, anche se avevo dolore al petto, respiravo male avevo dolori che non capivo bene se era nelle braccie o per altro nella cervicale, sudavo da gocciolare e non capivo bene perché, già che non avevo caldo e non riuscivo a capacitarmi il perché del sudore, avevo vertigini e un gran dolore al cuore sembrava che mi stavano strappando il cuore del mio petto. Dopo sono andata al pronto soccorso dove sono stata per sette ore e mezza con dolore allucinante, grazie a una signora che era lì ad aspettare e mi ha dato coraggio di andare della infermiera del pronto soccorso e che mi ha preso i parametri e ha visto che sia la pressione massima e la minima era altissima sono passata da codice verde a codice giallo e dopo tutto questo sono stata ricoverata perché ero in procinto di avere un altro infarto. Dopo tutto questo che mi è successo dove lavoro ho capito che non siamo nessuno, semplicemente siamo dei numeri. Invece noi non siamo numeri, siamo esseri umani con doveri ma anche con diritti di vivere sia al lavoro, sia nella nostra vita quotidiana con serenità. Non si può continuare a morire su posto di lavoro come sta succedendo, abbiamo diritti ad avere sicurezza sul posto di lavoro ed essere tutelati e trattati con rispetto come lavoratori. Noi abbiamo una dignità e questa va rispettata, non siamo robot, non siamo numeri, siamo persone come i nostri dirigenti e come loro abbiamo dei diritti e non solo doveri.

Rosa

Che è disumano nel 2024 con tutti gli aumenti che ci sono stati prendere ancora 8,40 € lordi all'ora, con turni massacranti, riposi saltati, non se ne può più, stiamo scoppiando tutti. Io lavoro in Casa Di Riposo ed è brutto non essere considerati.

Andrea

Basterebbe che la regione Lombardia bloccasse i rimborsi per quelle strutture private dove i dipendenti lavorano con contratto scaduto. Inizierebbe immediatamente la proposta di rinnovo,anzi sarebbero le varie proprietà a offrire il rinnovo.