Una vicenda complicata

Stipendi non pagati, parte lo sciopero alla Ankorig di Bagnatica. Presidio davanti ai cancelli

Il 26 ottobre sequestrato il capannone: macchinari trasferiti in un'altra azienda e lavoratori sulla via del licenziamento

Stipendi non pagati, parte lo sciopero alla Ankorig di Bagnatica. Presidio davanti ai cancelli
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L’ultimo stipendio non pagato, il capannone sequestrato, i macchinari in fase di trasferimento: ce n’è abbastanza per incrociare le braccia alla Ankorig Srl di Bagnatica, azienda metalmeccanica specializzata nella realizzazione di materiale e attrezzature per applicazioni geotecniche, consolidamento dei terreni, tunnelling e ancoraggi.

Per oggi (lunedì 20 novembre) è proclamato uno sciopero dell’intero turno di lavoro, con un presidio davanti ai cancelli fino al tardo pomeriggio.

Sequestro e licenziamenti

«Lo scorso 26 ottobre un ufficiale giudiziario è arrivato a mettere sotto sequestro il capannone che ospitava uffici e produzione, a seguito del mancato pagamento dell'affitto - ha spiegato Manuel Carrara della Fiom-Cgil di Bergamo -. Poi la società ha cominciato a smontare i macchinari per trasferirli. L’ultimo giorno di permanenza è previsto per venerdì 24 novembre. Il 10 novembre, intanto, è stata avviata la procedura di licenziamento per i quindici lavoratori dell'officina meccanica e per due impiegati dell’ufficio commerciale».

Nella comunicazione preventiva di licenziamento, l’azienda riferisce di un «decremento vertiginoso del fatturato nell’anno in corso rispetto agli anni precedenti». Venerdì 17 novembre, il sindacato ha incontrato Leonardo Passaghe, in passato dipendente dell’azienda, e ora amministratore delegato di Ankorig da quando, nel 2022, la Srl è stata acquisita per il 95 per cento da C Capital Srl (di cui sempre Passaghe è amministratore unico).

«L’ad ci ha riferito di quanto sia grave la situazione - ha proseguito Carrara -. Ha escluso la possibilità di un eventuale incentivo all'esodo o di ricorrere a un’ammortizzazione sociale. Intanto, lo stipendio di ottobre non è stato erogato. In questi giorni i lavoratori stanno trasportando i macchinari smantellati alla ex Sait srl di Chiuduno. L’amministratore di quest’ultima è lo stesso di Ankorig e di C Capital, il signor Passaghe. Con quella realtà, tra l’altro, come Fiom-Cgil stiamo seguendo due vertenze aperte per il mancato pagamento di Tfr a lavoratori ex Sait».

I problemi della proprietà precedente

Rispetto ad Ankorig e alla sua proprietà precedente, come riportato dal Corriere Bergamo del 28 gennaio scorso, la Procura di Firenze sospetta che, tra 2015 e 2017, migliaia di tonnellate di rifiuti provenienti da cantieri petroliferi degli Stati Uniti siano state importate illegalmente in nave, attraverso i porti di Genova e La Spezia. E poi stoccate, come materiale nuovo da riciclare nell’edilizia, in diverse province.

Una parte approdò anche alla Ankorig Srl di Bagnatica, il cui vecchio amministratore delegato, l’imprenditore bresciano Valerio Zanaglio, 62 anni, è fra i 36 imputati per i quali è stato chiesto il processo, insieme anche alla società come soggetto giuridico. La difesa di Zanaglio, rappresentata dall'avvocato Alessandro Stefana, però, sostiene che non si trattasse di rifiuti, ma di tubi di seconda mano da utilizzare per la palificazione (cioè da piantare nel terreno), mentre il legale dell'azienda, Elisabetta Busuito, ha dichiarato che proverà la carenza di responsabilità dell'ente.

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