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Sulla buona strada per il contratto nazionale dei lavoratori delle mense: a Bergamo sono quasi 26 mila

Aumento di 200 euro in busta paga, più assistenza sanitaria, revisione dell’inquadramento professionale e politiche di genere

Sulla buona strada per il contratto nazionale dei lavoratori delle mense: a Bergamo sono quasi 26 mila
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Dopo una lunga trattativa, dopo vari scioperi, arrivano buone notizie per i lavoratori del mondo della ristorazione: è stata raggiunta l'intesa per il rinnovo del  contratto nazionale Ccnl Pubblici Esercizi Ristorazione Collettiva, Commerciale e Turismo, applicato ad oltre un milione di lavoratrici e lavoratori delle 333mila aziende del settore nazionale.

Sono state le associazioni datoriali Fipe Confcommercio, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Servizi e i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs a firmare oggi, 6 giugno, l'ipotesi di accordo del Contratto Collettivo nazionale scaduto il 31 dicembre 2021. La novità interessa anche i ben 25.861 dipendenti che lavorano nella Bergamasca, secondo i dati Fipe Confcommercio.

Seconda provincia in Lombardia

L'alto numero di interessati è dovuto al fatto che la provincia di Bergamo sè la seconda lombarda dopo Milano (97.248 addetti) per numero di dipendenti in questo campo. Giovanni Zambonelli, presidente di Confcommercio Bergamo commenta la novità: «Si tratta di un risultato importante in vista dell'imminente avvio della stagione estiva, che evidenzia il grande senso di responsabilità verso tutti gli addetti del settore. Con questo contratto, che prevede un aumento salariale doppio rispetto al precedente rinnovo del 2018, le imprese intendono dare slancio a un settore portante come quello dell'ospitalità, orgoglio del made in Italy. Ora contiamo che lo stesso risultato possa verificarsi in tempi brevi anche per il contratto che riguarda la parte alberghiera».

I punti di forza

Enrico Betti, responsabile Area Lavoro, sindacale e welfare Confcommercio Bergamo, componente della commissione sindacale nazionale Fipe Confcommercio Imprese per l'Italia aggiunge: «Hanno trovato spazio anche interventi sul welfare sanitario, la revisione dell’inquadramento del personale fermo agli anni Novanta  e nuove normative in materia di diritti e tutela di genere». L'intesa, con vigenza dal 1° giugno 2024 fino al 31 dicembre 2027, definisce un aumento contrattuale a regime di duecento euro al 4° livello, da riparametrare per gli altri. La prima tranche di aumento salariale di 50 euro sarà corrisposta con la retribuzione del mese di giugno 2024; seguiranno altre 4 tranche per complessivi 150 euro ( 40, 40, 30 e 40 euro). Previsto l'aumento di tre euro del contributo per l’assistenza sanitaria integrativa Fondo Est a carico delle aziende a partire dal 1° gennaio 2027».

Cosa prevede la norma

Inoltre, nell'articolo normativo, dopo le sollecitazioni a intervenire sulle politiche di genere, sono state inserite per la prima volta nell'articolato normativo le misure di contrasto alle molestie e violenze nei luoghi di lavoro, prevedendo percorsi di formazione e informazione, tra i quali un’ora di assemblea retribuita dedicata e aggiuntiva.

Previsti, poi, ulteriori novanta giorni di Congedo retribuito al cento per cento per le donne vittime di violenza di genere, in aggiunta ai novanta previsti dalla Legge, definita la possibilità di trasferimento in altre sedi di lavoro ed esonero da turni disagiati.

Rivisitati aggiornandoli alle norme di legge, gli articolati riferiti ai congedi di maternità e paternità obbligatori e facoltativi, migliorando l'accordo esistente, anche in riferimento alle pari opportunità e alla parità di genere. Per le lavoratrici e i lavoratori part time è stato confermato un esame congiunto volto al consolidamento del lavoro supplementare svolto in maniera continuativa. Definito anche l’automatismo del passaggio per le addette mense dal  6° livello al 6° super, rivedendone le tempistiche.

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