A fine 2023

Trasferimento dello scalo merci, spunta l'ipotesi di Rovato (in attesa di Cortenuova)

Nella Bassa il progetto è ancora in alto mare, ma non c'è più tempo, dato che Bergamo deve avviare i lavori per la nuova stazione col Pnrr...

Trasferimento dello scalo merci, spunta l'ipotesi di Rovato (in attesa di Cortenuova)
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Per il trasloco dello scalo merci di Bergamo l’ipotesi di Rovato: questa parrebbe essere l’opzione che Rfi proporrà al tavolo previsto per martedì 29 novembre prossimo, in cui si incontrerà con Regione, Provincia e Comune.

A riportarlo è oggi (sabato 26 novembre) L’Eco di Bergamo: le istituzioni, come noto, vogliono chiedere una proroga di un anno per l’attuale infrastruttura, posizione tra l’altro ribadita nel corso del Tavolo Ocse Bergamo 2030. Lo scalo merci di Bergamo, infatti, vedrà scadere l'accordo attuale il 31 dicembre, ma ancora non è pronta alcuna reale alternativa.

L'ipotesi Cortenuova è ancora in altissimo mare e così si vorrebbe garantire l’operatività per altri dodici mesi per poi attuare il trasferimento a Rovato. Una sorta di "soluzione ponte" in vista dell'ipotetica destinazione definitiva, ovvero Cortenuova appunto.

Del resto, sull'area (situata a Sud e a Est della stazione di Bergamo) pendono i tempi per l’avvio del cantiere per realizzare la nuova stazione europea e del polo intermodale, dettati dal Pnrr e quindi non rinviabili. Questo significa che, anche se si avrà la proroga di un anno, dopo quel periodo si dovrà comunque attuare il trasferimento. Una prospettiva che dovrà anche essere discussa con i due operatori economici dell’attuale scalo, la Cisaf e la Lotrafer, che potrebbero andare incontro a non poche difficoltà nel caso di un trasferimento in due fasi.

La questione è stata discussa, come detto, anche nel corso della cabina di regia del Tavolo Ocse. Carlo Mazzoleni, presidente della Camera di Commercio di Bergamo, ha fatto sapere che è intenzione comune chiedere a Rfi le garanzie per una proroga, spiegando che gli sembra una soluzione di buonsenso, sebbene in seguito non sarà possibile concederne altre. Anche il presidente della Provincia, Pasquale Gandolfi, si è detto favorevole a quest’ipotesi, affermando che così si riuscirà a garantire l’operatività delle aziende.

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