Progetto di fattibilità

Ecco come sarà la nuova stazione di Bergamo: costerà 84 milioni, pronta nel 2026

Comune e Rfi hanno presentato i rendering e l'intero piano operativo. Verranno realizzate due "ali" laterali al nucleo centrale che saranno dei ponti per unire il lato Nord al lato Sud

Ecco come sarà la nuova stazione di Bergamo: costerà 84 milioni, pronta nel 2026
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di Andrea Rossetti

Nel primo pomeriggio di oggi (21 settembre), a Palazzo Frizzoni, Comune di Bergamo e Rfi hanno presentato il Progetto di fattibilità tecnica ed economica della nuova stazione cittadina. Si tratta del primo, grande passo concreto verso l'ambizioso ed enorme progetto di riqualificazione dell'ex scalo ferroviario - meglio noto come Porta Sud -, teso a riorganizzare quello che diventerà «il nuovo hub di riconnessione urbana e mobilità sostenibile della stazione di Bergamo».

Innovare e ricucire

A mettere la cornice attorno al quadro è stato il sindaco Giorgio Gori, che ha spiegato come il polo intermodale della stazione, da qui ai prossimi anni, sia destinato a cambiare enormemente: «Non ci saranno più "solo" i treni, i pullman e la T1 della Teb, ma arriveranno anche la T2, la Brt (Bus rapid transit, il collegamento con bus elettrici tra Bergamo e Dalmine, ndr), il treno per Orio. Questo porterà a un fortissimo incremento dei flussi di traffico: secondo le stime, dai 38mila passaggi giorno attuali si arriverà a settantamila. Serve efficienza. In questo quadro, c'era anche la necessità di ricucire due parti della città: quella a Nord della stazione e quella a Sud. Il tutto, ovviamente, in un contesto di ecosostenibilità, dunque di riduzione delle emissioni per una città sempre più ecologica e sostenibile che tenga "fuori" il traffico veicolare privato».

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Il nuovo hub di Bergamo

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L'area di intervento di Rfi in relazione a Porta Sud

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Com'è adesso e dove interverrà Rfi

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Percorsi e accessibilità nella futura stazione

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Accessi e nuove posizioni dei servizi

Costi e tempi di realizzazione

A presentare in concreto il progetto è stato Antonello Martino, responsabile Ingegneria e Investimenti della Direzione Stazioni di Rfi. Il nucleo centrale della stazione attuale non verrà toccato, così come le due palazzine Liberty poste sul lato Est (c'è il "veto" della Sovrintendenza). Verranno introdotte due nuove infrastrutture ai lati del nucleo centrale, che diventeranno sia canali di accesso alla stazione, sia collegamento con la parte a Sud della stazione. «L'intervento - ha spiegato Martino - si inserisce in un piano di trasformazione delle stazioni italiane che abbiamo avviato come Rfi. L'investimento è importante: 50 milioni di euro arriveranno dal Pnrr, 34 li metteremo noi e altri 50, sempre di Rfi, serviranno alla risistemazione del ferro, dei binari. Ci saranno quindi due appalti per due cantieri differenti. Attendiamo gli ultimi pareri, poi faremo la gara nel 2023 e avvieremo i lavori nel 2024. Il tutto, essendo finanziato dal Pnrr, dovrà essere concluso per il 2026».

La firma dell'architetto Cino Zucchi

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L’ingresso della nuova stazione da piazzale Marconi

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Vista da piazzale Marconi

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L’ingresso in quota della stazione - Est

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Vista dallo scavalco urbano (a Est) verso la piazza e il nodo intermodale

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La connessione intermodale con Teb e Tpl

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Visione d'insieme della nuova stazione

A firmare il progetto è stato l'architetto di fama internazionale Cino Zucchi, milanese che vanta progetti in diverse città del Nord Europa e che ha ideato la nota Nuvola Lavazza di Torino. Zucchi, presente alla conferenza, ha spiegato cosa lo ha guidato nella fase di ideazione: «La ferrovia ha sempre aperto nuove frontiere, ma anche creato divisione nelle città. Alla base di questo progetto, invece, c'è l'idea del ricucire. La nuova stazione di Bergamo mette insieme più elementi: le nuove infrastrutture tecnologiche, l'attenzione per l'ambiente e l'urbanità, un valore che si sta riscoprendo sempre più e che punta a fare dialogare tutte le parti di una città. Questa non sarà solo una stazione, ma un luogo di scambio con la città, di incontro, sarà "dentro" la città in tutti i sensi».

Entrando nello specifico del progetto, come detto i fulcri principali di tutto saranno le due ali laterali, a Est e a Ovest. Questi due ponti, che sovrasteranno i binari e daranno accesso alla stazione vera e propria, porteranno anche all'eliminazione dell'attuale sottopasso che collega piazzale Marconi con via Gavazzeni. Quello a Ovest (sul lato che dà su via Bonomelli), sarà un «ponte verde», come lo ha definito Zucchi, perché terrazzato e pensato anche per il passaggio delle biciclette; quello a Est (sul lato che dà su via Bono), invece, sarà un grande ponte pedonale, dal forte «ruolo urbano» e sul quale saranno presenti anche diversi locali al servizio dell'utenza.

L'assessore alla Riqualificazione urbana Francesco Valesini ha sottolineato la grande valenza del progetto, che doterà Bergamo di una «stazione di livello europeo».

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