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Trasporto pubblico locale, rinnovato il contratto nazionale: 110 euro in più per oltre 700 addetti

Una lunga attesa costellata di mobilitazioni e una vertenza. Il personale riceverà un aumento in busta paga in tre "rate"

Trasporto pubblico locale, rinnovato il contratto nazionale: 110 euro in più per oltre 700 addetti
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Dopo oltre quattro anni di mobilitazione (l'ultima lo scorso febbraio) e una vertenza, il Contratto nazionale del Trasporto Pubblico Locale (Mobilità area Tpl) scaduto nel dicembre 2017 è stato rinnovato. La firma è arrivata nella giornata di ieri, 10 maggio, fra le segreterie nazionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl-Fna e le associazioni datoriali Asstra, Agens e Anav.

L'intesa interessa oltre settecento addetti al lavoro delle società di trasporto che operano in bergamasca, ovvero Atb, Arriva, Teb, Locatelli, Sai e Tbso, che riceveranno un aumento complessivo di 110 euro. Nello specifico, novanta arriveranno in busta paga (trenta euro da luglio 2022, altri trenta da giugno 2023 e i rimanenti da settembre 2023), a cui si aggiunge un'indennità di otto euro giornalieri per ogni giornata fruita di ferie e dodici euro mensili destinati all'assistenza sanitaria integrativa. Per quanto riguarda la vacanza contrattuale, invece, si prevede l'erogazione di cinquecento euro una tantum.

«Si è giunti a questa firma dopo una vertenza che ha visto ben cinque giornate di mobilitazione nell’arco dell’ultimo anno – è il commento di Marco Sala, segretario generale della Filt-Cgil di Bergamo –. Questa fase così difficile si conclude, dunque, positivamente senza alcun impatto sugli aspetti normativi del Contratto, che in un passaggio delicato della trattativa le controparti intendevano modificare in peggio. Lo sciopero di 24 ore, previsto per il 30 maggio, viene dunque revocato».

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