Trenord verso le capitali della cultura 2023
Piuri: "Oggi il mondo della mobilità e in particolare Trenord deve capire cosa fare per rispondere meglio alle esigenze fondamentali del territorio"
Come può Trenord rispondere alle esigenze di mobilità dei cittadini, soprattutto in vista della grande sfida Bergamo Brescia 2023 capitale italiana della cultura? Questa la domanda attorno a cui si è tenuto il convegno "Verso le capitali della cultura, Bergamo e Brescia sul treno del futuro", organizzato da Trenord giovedì 30 giugno al Convento dei Neveri. I nuovi obiettivi dell’azienda sono stati illustrati dall’Amministratore delegato di Trenord, nonché direttore generale del FNM Group, Marco Piuri.
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Il servizio offerto da Trenord in Lombardia
Partendo dall’analisi della mobilità, esigenza fondamentale sia per i cittadini sia per i visitatori, sono stati illustrati i numeri del servizio che sono in continua evoluzione.
"Oggi l’obiettivo non è tanto parlare di Trenord e di come vanno i suoi servizi, ma di cosa è la mobilità e cosa può fare un gruppo come FNM e in particolare Trenord per rispondere meglio a un'esigenza fondamentale del territorio - ha esordito Piuri - Guardando al dato dei viaggiatori saliti sui nostri treni e quindi del flusso di chi passa dalla stazione, notiamo che si tratta di numeri significativi".
I convogli di Trenord attraversano territori lombardi, e non solo, che hanno caratteristiche molto diverse tra loro e dunque esigenze differenti. In un momento in cui Regione Lombardia ha investito 2 miliardi euro, che si aggiungono ai 3 quelli investiti da FNM per rinnovare metà della propria flotta, risulta fondamentale comprendere come adeguarsi alle peculiari necessità dei singoli territori.
"Prima di tutto dobbiamo capire il motivo per cui queste persone si muovono e quindi come rispondere in termini di servizio - ha aggiunto l’Ad - Nei weekend noi portiamo più persone di quelle che porta complessivamente la Toscana nei giorni feriali. La mobilità in Lombardia, in particolare intorno a Milano, non è uguale al resto di Italia: si tratta di un contesto unico e ha valori enormi non confrontabili con altre realtà".
Marco Piuri, Amministratore delegato di Trenord e direttore generale del FNM Group
I progetti per il futuro
Trenord impiegherà cinque anni per mettere in servizio i 245 treni nuovi e per garantire la necessaria formazione del personale. Tempi che dimostrano da un lato la voglia di rinnovare il proprio servizio implementando le risorse a disposizione, dall’altro le effettive difficoltà di avviare un cambiamento nel breve periodo.
"Come Trenord siamo parte del sistema ferroviario, che a sua volta fa parte del sistema mobilità. In Lombardia, il 5% di chi si sposta utilizza il treno. Quando ci sono problemi sull’infrastruttura è complesso intervenire, saltano nodi importanti ed è difficile dare informazioni certe sui tempi che occorrono per la sistemazione del problema e il ripristino della circolazione. Per fare il salto di qualità è importante che questo salto venga fatto dal sistema".
Tra gli obiettivi dell’operazione di rinnovamento della nuova flotta, c’è anche il miglioramento della puntualità dei convogli. La velocità è sempre più importante, come dimostrano i mezzi digitali che garantiscono una grande tempestività di informazione ma allo stesso tempo mettono alla prova le aziende.
"La pandemia ha dato un’ulteriore spinta al digitale mettendo al centro la velocità e la semplicità di accesso. Ritengo che il digitale vada spinto sempre di più, il rapporto con il territorio non passa più esclusivamente né prevalentemente dalla presenza fisica. Qui rientra anche il tema della sicurezza, bisogna mantenere i punti da cui la gente transita socialmente attivi".
Un esempio di come il digitale può essere sfruttato per migliorare il servizio è l’App di Trenord:
"Sta diventando il nostro metodo principale di comunicazione - ha sottolineato Piuri - E consente all’utente di avere tutte le informazioni sul servizio".
Il metodo True Value di Trenord
Rinnovamento e tecnologia sono stati uniti da Trenord utilizzando la metodologia "True value", un calcolo per individuare le esternalità positive e negative e monetizzarle. Nel 2021, secondo lo studio fatto cob KPMG, il True value di Trenord equivaleva a 1 miliardo e 861 milioni di euro, la metà riconducibile a impatti sociali.
"Il valore del servizio è che c'è, è capillare e richiede di essere accessibile a tutti. Nonostante la pandemia, la dimensione economica del True value - ovvero il valore aggiunto generato in via diretta, indiretta e indotta - è rimasta stabile".
Ma come è possibile migliorare la mobilità sul territorio?
"La mobilità va ragionata su modelli diversi, c’è un tema di organizzazione della vita - ha concluso l’Ad Piuri - L’obiettivo è lo shift modale ma questa non è la soluzione, infatti bisogna ragionare non per fare fermare il treno dappertutto ma farlo dove serve. Non ci si deve sentire sminuiti come territorio se il treno non ferma, ma permettere ai cittadini di raggiungere il treno dove c'è. Se andiamo avanti con il modello di mobilità attuale, non arriviamo da nessuna parte. C’è ovviamente un tema di risorse e di costo del servizio, stiamo provando a capire la domanda di mobilità e siamo consapevoli che il treno fa parte del sistema e ha un suo ruolo ma serve l’interlocuzione col territorio".
Il Progetto Darwin
La sfida che Trenord si pone in ambito culturale non è solo quella di creare un evento che riguarda i luoghi classici della cultura, ma entrare davvero a contatto con il territorio. Lo ha illustrato l’ingegnere Giovanni Chiodi, responsabile Market analysis and business development di Trenord, mostrando altresì l’innovativo progetto Darwin, messo a punto con Politecnico di Milano e Vodafone: una serie di statistiche che indicano una notevole riduzione dell’utilizzo del treno - il 27% in meno rispetto al 2019 - e come si siano modificate le abitudini dei clienti, per esempio frequentando le stazioni in orari differenti. L’idea del progetto è di studiare le variabili che renderebbero più accattivante il viaggio in treno, per migliorare il servizio e renderlo su misura del cittadino.
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"Il Progetto Darwin è stato sviluppato negli ultimi due anni, partendo dall’esigenza di conoscere la domanda di mobilità ovvero il mercato in cui opera - ha spiegato Chiodi - Confrontando i dati dei viaggiatori, si vede attualmente una riduzione del 27% rispetto al 2019: da 233mila a 170mila ogni giorno. Si può pure osservare una diversa distribuzione nelle fasce orarie e dinamiche diverse tra territori diversi, ad esempio a Brescia notiamo il 13% in meno rispetto al 2019, il 23% in meno a Bergamo e Treviglio.
I dati che descrivono meglio gli spostamenti delle persone non sono più le interviste ai singoli viaggiatori ma i dati telefonici:
"Con Vodafone, che si è dimostrata molto interessata, abbiamo potuto selezionare i loro dati per localizzare gli spostamenti, ovviamente in modo anonimo. Inoltre, ci sono i floating car data: le scatole nere delle assicurazioni montate sulle automobili, rappresentano la mobilità stradale. L’analisi è stata focalizzata su ottobre 2019 come periodo standard di mobilità, tutte queste informazioni servono per avere un modello che permetta di fare previsioni future e intervenire".
Lo studio è stato effettuato sulla Lombardia, in particolare su 21mila punti di fermata e 14 linee Trenord. La quota modale del ferro, ovvero coloro che lo scelgono come mezzo per spostarsi, equivale al 3%.
"Questo modello è effettivamente guidato dai dati, ovvero dai pesi delle variabili che determinano la scelta di spostamento da parte dell’utenza. Analizzando il bacino di utenza delle 14 linee di Bergamo e Brescia, notiamo che l’11% degli spostamenti vengono fatti in treno in Lombardia, ma il 14% è la quota modale di Trenord tra le due province".
La proiezione al 2032:
Il progetto ha sfruttato un modello di simulazione predittivo: grazie alla mappatura delle fonti dati dentro e fuori dall’azienda, la raccolta in un data lake e la successiva analisi con un cruscotto strategico, si riesce a predire come potrebbe essere il servizio nel 2032.
"Ecco che, grazie a tutti questi dati che ci vengono forniti e attraverso la loro analisi, riusciamo a prevedere un’evoluzione della mobilità in Lombardia a fronte dei nuovi sviluppi infrastrutturali e urbanistici: per Trenord, in particolare, si tratterebbe di nuovi collegamenti ferroviari e nuovi servizi. Facendo questa proiezione, in realtà, le percentuali variano pochissimo: significa che pur in presenza di interventi sulle infrastrutture e sul servizio, in realtà la capacità di spostare il comportamento di chi si muove non c'è. Bisogna quindi ragionare in termini di mobilità complessiva. Se aumentassimo del 15% la velocità media dei treni che effettuano il servizio Regio Express, i viaggiatori crescerebbero del 38% nel 2032: il treno diventa più accattivante come mezzo se esprime le esigenze del territorio".
Riflessioni, queste, che hanno fortemente attirato l’interesse degli amministratori locali presenti e stimolato un dialogo costruttivo intorno al tema della mobilità locale. In particolare, è emersa l’esigenza di lavorare per implementare il servizio di Trenord: rispettando le peculiarità dei singoli luoghi a cui si rivolge, ma anche attraverso nuove formule che coinvolgono altri mezzi pubblici.