Tendenze

Un caffè decisamente amaro: i bar sotto casa, in Bergamasca, sono sempre di meno

Nell’ultimo anno, 66 locali hanno abbassato le saracinesche a causa dell’aumento delle materie prime, dell’affitto e dei dehors. Un modello che non regge più

Un caffè decisamente amaro: i bar sotto casa, in Bergamasca, sono sempre di meno
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di Marta Belotti

Il modello del bar sotto casa o a pochi passi dall’ufficio, quello dove fermarsi per prendere un caffè al bancone o per una pausa pranzo veloce con un panino e via, è in crisi. Questo succede non solo nei piccoli paesi, ma anche nei centri più grandi e in città. Il fenomeno ha un carattere nazionale e Bergamo, con la sua provincia, non fa eccezione.

Qui, da fine 2023 a fine 2024, si sono persi 66 servizi di bar (-2,1 per cento su un totale di 3.004) secondo i dati raccolti dall’ultimo Osservatorio Cruscotto Dataviz (al IV trimestre 2024) su elaborazione dati Infocamere Fipe-Confcommercio Bergamo.

Tendenza consolidata

Se infatti, in generale, il settore dei servizi di ristorazione presenti in Bergamasca può dirsi in leggera espansione, ad analizzare bene i numeri ci si accorge che a crescere - seppur di poco - sono i ristoranti, con 38 insegne, e in forte ascesa sono i servizi di preparazione e fornitura pasti (mense, catering e banqueting e dark kitchen).

Male invece i bar, soprattutto quelli senza cucina e che propongono sola tavola fredda. E questa non è una rilevazione sporadica, ma una vera e propria tendenza che si protrae dal pre-pandemia, con più del dodici per cento in meno accumulato tra il 2019 e il 2023 e la chiusura di 428 imprese.

«È aumentato tutto»

«Sono dati che non mi stupiscono, perché le difficoltà possono essere tante e gli aumenti sono in tutti i campi», sottolinea Michela Pozzi, titolare del Via Tasso Caffè 4.5. Spiega: «In generale, le materie prime sono salite anche del trenta per cento di media, per non parlare dell’olio, che è arrivato al cinquanta. A questo bisogna aggiungere il costo dell’affitto. Qui in via Tasso paghiamo tremila euro mensili, e, se come noi vuoi avere il dehors, devi pagare anche l’occupazione di suolo pubblico. Non ci si può stupire quindi se un caffè preso all’aperto costa 1,70 euro».

Spostandosi di poco, nella ancora più centrale zona dei Propilei, dal bancone del bar Caffetteria Porta Nuova Alessandro Savoldelli conferma (...)

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Commenti
Marco

Nessuno mette in discussione che ci siano i rincari delle materie prime, dei costi di energie e di affitto...i commercianti e i professionisti si salvano alzando i prezzi, ma le materie prime e l'energia e gli affitti ecc.ecc. sono aumentati anche per noi e a noi chi ci aumenta lo stipendio per starci dentro? E vogliamo parlare degli anni in cui hanno fatto soldi a palate e non c'era obbligo di scontrino? La regola del buon padre di famiglia dice che nei tempi di grassa bisognerebbe mettere da parte per quando ci saranno i tempi di magra, invece no, viaggi e macchine da 50.000 in su

Roberto Poma

Al tipo che dice che fuori italia costano di piu rispondo facciamo che gli stipendi diventino pari al costo della vita che sono fermi al 1996 anche le pensioni,poi adottiamo le regole del lavoro che ci sono in quei paesi,il resto e' fuffa io vado al bar dagli anni 80 del secolo scorso e ogni anno i commercianti soprattutto di quel settore si inventano una balla e aumentano i prezzi al consumo,pero' non li ho mai visti diminuirli quando quello che loro chiamano in causa cala!!! Sono solo non tutti ma la maggior parte delle F.D.K.!!!

Luciano

Ma diciamo che tanti non sanno lavorare. Chiedi caffè macchiato ti fann pagare goccia di latte. Altre città ti danno macchiatone a stessa cifra. Vogliamo ricordare le briokes surgelate che pagano max 50 cent e tu li paghi il triplo. Ma dai.

Massi

Aumenta tutto senza un motivo! Solite scuse ! La speculazione nasce dalle materie prime. Ma ovviamente in Italia tutti muti e testa bassa.Ma state sereni l'Europa spenderà 800 miliardi per la difesa perché siamo in pericolo! In pericolo da chi? Da un paese che in 3 anni doveva vincere in 3 giorni.

Franco Marconi

Abbiamo voluto noi che chiedessero il bar. Facendo i leoni da tazzina che dicevano che €1,10 è troppo perché "tutti gli altri chiedono 1 e a voi costa sol o40c di caffè". Mentre all'estero il prezzo normale è quello sostenibile, cioè €3/4che permette tutti gli altri corsi e la gente di sopravvivere. Gli unici rimasti aperti i cinesi che ora hanno quindi il controllo di tutti gli angoli della nostra città lo restituiranno. Bravi tutti.

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