Viaggiatori e pendolari, preparatevi: tra l'1 e il 2 dicembre sciopero di 24 ore di treni e bus
Trenord conferma l'attivazione delle consuete fasce di garanzia. Braccia incrociate dalle 21 di giovedì alle 21 di venerdì

Sarà un inizio di dicembre movimentato per i tanti pendolari. È stato infatti indetto per venerdì 2 dicembre uno sciopero generale che metterà a rischio la normale operatività di treni e mezzi del trasporto pubblico locale.
La movimentazione prenderà il via, a dire il vero, alle 21 dell'1 dicembre e durerà 24 ore. Per la giornata di venerdì, Trenord ha comunicato l'attivazione delle consuete fasce di garanzia tra le 6 e le 9 e tra le 18 e le 21. Ma, ovviamente, le ripercussioni sul traffico non saranno irrilevanti.
Giovedì 1 dicembre arriveranno a termine corsa i treni con orario di partenza antecedente le 21 e orario di arrivo previsto entro le 22; nella giornata di venerdì, invece, saranno attive le fasce orarie di garanzia durante le quali viaggeranno i treni presenti nell'elenco dei Servizi minimi in caso di sciopero; sulle linee del gestore dell’infrastruttura FerrovieNord i treni potranno subire ripercussioni fino alla fine del servizio del giorno 2 dicembre.
Come si legge sul portale del Ministero, l'agitazione avrà durata diversa a seconda del settore coinvolto. I lavoratori del comparto aeroportuale e ferroviario, infatti, potrebbero fermarsi per 24 ore, mentre i dipendenti del trasporto pubblico locale potrebbero incrociare le braccia per 24 ore ma con modalità diverse di città in città. Possibile protesta anche del personale di Autostrade, dalle 22 di giovedì alle 22 di venerdì. E anche alcune sigle di taxi.
Diverse le motivazioni dello sciopero: la richiesta di rinnovo dei contratti e l'aumento dei salari con adeguamento al costo della vita e con recupero dell’inflazione, l’introduzione del salario minimo di 12 euro l’ora, la cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi ed energia, il congelamento dei prezzi dei beni primari e dei combustibili, la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, il blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina, ma anche investimenti economici per scuola, sanità pubblica, trasporti, salario garantito per disoccupati e sottoccupati, un piano di edilizia residenziale pubblica che preveda anche il recupero del patrimonio pubblico in disuso, l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, lo stop alla controriforma della scuola e la cancellazione dell’alternanza scuola-lavoro e degli stage dei centri di formazione professionale, la difesa del diritto di sciopero.