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Bergamospia (si dice, non si dice) La consulenza di Paleari alla Sacbo

Bergamospia (si dice, non si dice) La consulenza di Paleari alla Sacbo
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Che cosa si dice, che cosa si scrive, ma soprattutto cosa non si dice e non si scrive (solitamente) della nostra città. Tra sussurri e grida una raccolta indiscreta.

 

Quanto costa la consulenza di Paleari?
Lo chiedono i Cinquestelle, Gori non risponde

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Trasparenza? Anche no. I consiglieri Cinquestelle Fabio Gregorelli e Marcello Zenoni avevano chiesto lumi al sindaco Gori circa il compenso da liquidare all'ex rettore Stefano Paleari per la consulenza sulla fusione Sea-Sacbo, affidatagli dalle due società aeroportuali. La risposta di Palazzo Frizzoni è arrivata dopo un mese: «Essendo Sacbo un'azienda a prevalente capitale privato, il Comune non ha titolo di chiedere alla società di rendere pubblico il valore della consulenza». Gori si limita a dire che il 70% del compenso è a carico della Sea. Zenoni però non ci sta, facendo giustamente notare che la Sacbo sarà anche a maggioranza privata, ma nel suo cda siede anche il Comune (e la Provincia). Insomma, mica era obbligatorio fare i conti in tasca a Paleari. Però, mettiamola così, sarebbe stato opportuno. Domandare è lecito, rispondere è cortesia. Specialmente se della trasparenza si è fatto un cavallo di battaglia.

 

La Lega vuol spegnere la stufa degli islamici

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La Lega torna all'attacco del centro islamico di via Quarenghi. I consiglieri padani Luisa Pecce e Alberto Ribolla presentano un'interpellanza in cui riportano lagnanze dei residenti: «La moschea, nonostante sia stata dichiarata abusiva dal Tribunale, continua nella sua attività fuorilegge (in realtà c'è solo un rinvio a giudizio per il presidente dell'associazione culturale che ha preso in affitto i locali)». La questione islamica, dopo gli attacchi di Parigi, è più calda che mai. E rischia di surriscaldarsi. In tutti i sensi. «I musulmani hanno addirittura installato una stufa a legna – denunciano i leghisti – quando normalmente in città i normali cittadini non possono accendere il camino per la normativa sull'inquinamento». L'assessore Giacomo Angeloni, flemmatico, risponde che «si faranno le verifiche. Il Comune ha sempre esercitato controlli e continuerà a farlo». Acqua sul fuoco, insomma. Ma la polemica rischia di restare accesa. Come la stufa.

 

Un calendario per Gori e Valesini

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Il Comune di Bergamo si prepara al 2016 con un viaggio (all'indietro) nel tempo: da mercoledì sarà in distribuzione gratuita (presso l'Urp) il calendario con immagini d'epoca della città: da gennaio a dicembre, scorrono le immagini in bianco e nero della fontana di piazza Dante, dell’antico Ospedale San Marco, della Stazione ferroviaria e dell’antica fiera. Un calendario suggestivo, ma anche didattico. Si parla molto di “rammendo” urbano e della città che verrà, dunque vale la pena dare un'occhiata alla Bergamo che fu. Per evitare antichi errori, ma anche per ispirarsi agli esempi del passato. Il sindaco Gori e l'assessore Valesini avranno già prenotato la loro copia?

 

Confindustria, Mazzoleni erede di Squinzi?

Dott-Mazzoleni

A marzo scadrà il mandato di Giorgio Squinzi e le manovre per eleggere il nuovo presidente di Confindustria sono già iniziate. Secondo voci di corridoio e indiscrezioni di stampa, il numero uno di Assolombarda vorrebbe sponsorizzare Carlo Mazzoleni, ex timoniere degli industriali orobici. L'interessato, interpellato dall'Eco, ha smentito: «Nessuno mi ha mai chiesto la disponibilità». Salvo aggiungere in modo sibillino che «quando ci si avvicina a un'elezione come questa è bene ricordarsi che nulla è casuale». Potrebbe trattarsi di un tentativo di agitare le acque e incrinare il fronte lombardo, che ha già espresso gli ultimi due presidenti. Insomma, è presto per capire se il bergamasco apparirà o no in viale dell'Astronomia. Ci vorrebbe, per restare in tema, un telescopio. O, meglio ancora, una sfera di cristallo.

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