È lei la vera star

I Clooney? Comanda Amal Nove foto che lo dimostrano

I Clooney? Comanda Amal Nove foto che lo dimostrano
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Ad inizio aprile George Clooney è sbarcato a New York per delle riprese di un film a cui sta lavorando. E la Grande Mela s’è letteralmente accesa di curiosità. Non per il brizzolato più amato al mondo però, bensì per la signora Clooney, Amal Alamuddin. Gli occhi di paparazzi e semplici curiosi erano tutti solo per lei. Ogni suo movimento è stato seguito, ogni suo pranzo documentato. Dall’incontro avuto con la donna più potente della moda mondiale, Anna Wintour, dal 1988 direttrice di Vogue, sino alle aule della Columbia Law School, dove prossimamente terrà una conferenza agli studenti: Amal è sempre stata al centro dell’attenzione e non s’è mai fatta beccare con un capello fuori posto, un abito non adatto all’occasione o un sorriso meno acceso.

Il mondo ha oramai capito che Amal Alamuddin Clooney è perfetta e impeccabile, almeno all’occhio pubblico. Sia che si trovi sul tappeto rosso in compagnia del marito, sia che rappresenti l’Armenia davanti a una Corte dei diritti umani per denunciare il genocidio in Turchia, è lei che tutti guardano. Se non bastasse l’essere riuscita a portare all’altare l’ex scapolo d’oro più desiderato al mondo per capire quanto, nonostante lo sguardo languido e il portamento elegante e delicato, Amal sia una vera leader, sono bastati i primi 7 mesi di uscite pubbliche da marito e moglie a confermare che i pantaloni, in casa Clooney, è lei a portarli (di classe, ben inteso). Non ne siete convinti? Ecco alcune fotografie che sono prove inconfutabili del fatto che la vera leader della coppia è lei e non George.

 

Vera star

Sebbene il più noto tra i due fosse certamente George Clooney, nel suo campo, ovvero il foro, Amal è ed era già prima di sposarsi una vera e propria star. Questa ragazza, all’apparenza timida e riservata, è in realtà un vero leone davanti alle corti. Specializzata in diritti umani, ha difeso alcune delle principali personalità pubbliche coinvolte in casi controversi, come l’ex primo ministro dell’Ucraina, Yulia Tymoshenko. In questa foto Amal sta per incontrare l’allora ministro della Cultura greco, Kostas Tassoulas, e alcuni funzionari del governo ellenico che hanno voluto consultarla per avere un parere su come muoversi per richiedere la restituzione dei Marmi del Partenone.

 

Sa reggere la pressione

Nel 2011, il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, decise di farsi assistere da lei per evitare l’estradizione dalla Gran Bretagna alla Svezia, dove era stato condannato per molestie sessuali su due donne, ma da dove, molto probabilmente, sarebbe poi stato consegnato agli Stati Uniti, Paese in cui rischiava anche la pena di morte per la diffusione di segreti di Stato. Nella foto, Amal sta lasciando, insieme ad Assange, la Britain’s Royal Courts of Justice dopo che il suo appello contro la domanda di estradizione è stato ascoltato. Un caso molto delicato, che Amal seppe gestire con professionalità e abnegazione.

 

Colta e preparata

Mentre George Clooney, da ragazzetto, si preoccupava di migliorare il suo aspetto fisico, allora certamente non così piacente (gli va dato il merito di averci lavorato bene), Amal Alamuddin ha usato gli anni di studio per diventare uno degli avvocati più apprezzati al mondo. L’allora giovane britannica di origini libanesi, si laureò in legge al prestigioso St. Hugh's College di Oxford e successivamente completò a pieni voti un Master of Laws presso la New York University. Finiti gli studi, iniziò a lavorare al fianco di Sonia Sotomayor, giudice della corte d’appello federale e oggi membro della Corte Suprema degli Stati Uniti d’America dopo essere stata nominata dal presidente Barack Obama. Nella foto Amal Alamuddin durante una conferenza stampa organizzata quando rappresentava Yulia Tymoshenko (2012).

 

Maestra di stile

Prima che diventasse la futura moglie (prima) e la moglie (poi) di George Clooney, però, il mondo non aveva idea di chi fosse. In realtà tutti si accorsero realmente di lei solamente nel settembre dello scorso anno, quando Amal sbarcò a Venezia in compagnia del fidanzato, che avrebbe sposato da lì a pochi giorni proprio nella meravigliosa città lagunare. Quel giorno di fine estate, il mondo ebbe il primo assaggio dell’impeccabile senso per lo stile di questa donna, che offuscò totalmente Clooney grazie alla sua eleganza e alla semplicità con cui portava un abito firmato da Giambattista Valli. Nella foto uno di quei momenti, in cui tutti rimasero a bocca aperta.

 

Eleganza sublime

Nei giorni passati a Venezia in attesa del fatidico “sì”, Amal ha sfoggiato, giorno dopo giorno, tenute sempre più belle, eleganti e fascinose. Non solo il Giambattista Valli con cui s’è, di fatto, presentata al mondo, ma anche un fantastico pantalone bianco di Stella McCartney, completato da un elegantissimo cappello a tesa larga. In quei giorni gli occhi erano tutti per lei e invece che sembrare imbarazzata, Amal è parsa divertita e vogliosa di stupire con i suoi outfit. Merito anche dell’amica Anna Wintour, direttrice di Vogue, ospite al matrimonio. Sulle pagine della nota rivista, la Wintour ha definito Amal «una donna dall’eleganza sublime». Come darle torto?

 

Un abito da sogno

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Il 29 settembre 2014, Amal Alamuddin e George Clooney si son giurati amore eterno e sono diventati moglie e marito. La curiosità era massima, ma di immagini della blindatissima cerimonia ne sono state diffuse veramente poche. Solo Vanity Fair, nota rivista, è riuscita a strappare uno scoop mondiale: le immagini, uniche, dall’incredibile abito con cui Amal è salita all’altare. Un meraviglioso Osca de la Renta, con 14 metri di pizzo Chantilly e ricamato a mano con cristalli e perline. Un abito da sposa che tante sognano ma poche si possono permettere. Eppure in poche hanno provato invidia vedendolo addosso ad Amal: era quello giusto per lei, era il suo. Un abito da sogno, che ha fatto dimenticare a tutti che, al suo fianco, c’era pure il bel George.

 

Un fiore sul red carpet

Poco dopo aver detto il fatidico “sì”, Amal è diventata un’assidua frequentatrice dei red carpet più attesi e osservati al mondo. La prima “sfilata” di Amal da signora Clooney è stata sul tappeto rosso dei Golden Globe a Beverly Hills. Clooney, come sempre impeccabile nel suo smoking, era accompagnato da una vera Venere: Amal, fasciata in un lungo Dior nero con strascico monospalla elegantemente completato da dei guanti bianchi, fu unanimemente riconosciuta come la più elegante della kermesse. «Un fiore sul red carpet» la definirono i siti di moda americani. Come se non bastasse, poco dopo il suo ingresso trionfale, George Clooney, salito sul palco per la premiazione, decise di rendere la sua dolce metà protagonista una volta di più: «Ti lascia senza parole trovare qualcuno da amare, soprattutto quando è tutta la vita che lo cerchi, quando sono 53 anni che stai aspettando». Amal, con gli occhi lucidi, applaudì, mentre le donne di mezzo mondo scoppiavano in lacrime commosse.

 

La toga prima di tutto

Sebbene macchine fotografiche e telecamere siano letteralmente innamorate di Amal, lei non ha dimenticato il suo vero lavoro. I riflettori non hanno scalfito il suo animo da tigre dei fori e nel gennaio 2015 s’è presentata in toga davanti alla Corte europea per i diritti dell’uomo affinché fosse riconosciuto il genocidio armeno compiuto dalla Turchia nel 1915. Tantissimi i giornalisti presenti e alla domanda di questi su che abito indossasse quel giorno, lei ha risposto con il sorriso: «Indosso un Ede & Ravenscroft», ovvero la principale sartoria di toghe di Londra.

 

George, il suo sponsor

Ma la vera dimostrazione del fatto che nei Clooney sia Amal la vera leader, è arrivata negli ultimi giorni, quando a New York, tra una scena e l’altra del suo prossimo film, George Clooney viene sballottato da un aperiparty a una cena di gala dalla moglie, che organizza in continuazione serate con l’intento di promuovere le cause umanitarie che le stanno più a cuore al momento, come dimostra questa foto, in cui i coniugi Clooney posano in compagnia di una ospite e di Ruben Verdanian, uno degli organizzatori di 100 LIVES, iniziativa a favore del riconoscimento del genocidio armeno di 100 anni fa. Insomma, da attore di fama mondiale e scapolo d’oro più desiderato, oggi George è diventato il felice sponsor delle cause dalla moglie. Che forza questa Amal.

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