Nell'arco di pochi chilometri

Dal diavolo all’acqua santa in note Il rock va contro arpe, liuti e cetre

Dal diavolo all’acqua santa in note Il rock va contro arpe, liuti e cetre
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Oggi venerdì 13 dicembre è una Santa Lucia ricca. Di musica, di percorsi ideali che spaziano dall’Africa al rock classico, dagli strumenti ancestrali anche se moderni alle chitarre distorte dei grandi degli ultimi 60 anni. Insomma una sorta di passaggio di consegne tra il diavolo e l’acqua santa, una strada di simboli e culture che va da Seriate a Ranica, che coinvolge tradizione e spiritualità nera di rara potenza evocativa. E suoni forti ed energici che la memoria ama riascoltare.

 

 

Stasera al Centro pastorale Papa Giovanni XXIII di via Po 25 a Seriate, ingresso libero, concerto dei 3Ma. “Ma” è l’acronimo dei paesi di provenienza, Mali, Marocco e Madagascar, di tre virtuosi di strumenti a corda. Ballakè Sissoko suona la kora, una sorta di arpa liuto diffusa in buona parte dell’Africa Occidentale. Driss El Maloumi è considerato un padre dell’Oud, in arabo significa legno, anch’esso uno strumento in qualche modo riconducibile al liuto, con cassa forata e privo di tastatura. Rajery è soprannominato in Madagascar il principe della valiha, una specie di cetra, la cassa armonica in bambù, le corde di chitarra. L’esibizione dei 3Ma si inserisce nel programma di “Musica dei Cieli” che organizza i concerti dei più rappresentativi interpreti della tradizioni spirituali del nostro pianeta. Secoli di miti e leggende popolari vengono riletti da questi tre strumentisti dalle dita esperte, impegnate a proporre suoni suadenti e poetici con passione, in nome dell’amicizia, dell’umanità della loro arte espressiva.

Distorsioni. Bastano 10 minuti di macchina per passare dalla redenzione sonora all’inferno invitante delle emozioni forti. Poco distante da Seriate, nella zona dei capannoni di Ranica, al Druso, sono di scena i Bgh, il trio di Stef Burns, chitarrista americano di Vasco Rossi, ex Huey Lewis and the News. Con lui, Claudio Golinelli al basso, detto “Gallo” tra quelli della combriccola del Blasco con cui suona da una vita. E Will Hunt, batterista statunitense degli Evanescence ed ex del gruppo del Comandante. «Non abbiamo altro scopo che divertirci», dichiara Burns. «L’idea di girare ci è venuta alle prove dei concerti di Vasco. Lì abbiamo scoperto di avere le stesse passioni: Jimi Hendrix, Jeff Beck, Alice Cooper, Van Halen, così siamo felici di portare in giro per l’Italia il nostro entusiasmo e la musica che ci vede appartenere a un’idea comune. La tappa al Druso - conclude Burns – è tra quelle che non si possono mancare: quel locale è uno dei tempi pagani del rock».

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