Una coreografia bellissima

Fieri di esserci, come sempre E un pensiero per Simone

Fieri di esserci, come sempre E un pensiero per Simone
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Uno spettacolo, un vero e proprio spettacolo del calcio. Atalanta-Lazio, delusione per la mancata vittoria nerazzurra a parte, è stato veramente uno spot per la Serie A. La quinta forza del campionato sul campo della piccola grande Atalanta, 90' minuti più recupero da leccarsi i baffi, con un condensato di emozioni che andrebbe masterizzato su dvd e fatto vedere ai bambini. Attenzione, non parliamo solo di contenuti tecnici e tattici, ma di un contesto calcistico di altissimi livello dove emozioni di ogni tipo hanno attraversato i cuori infreddoliti ma pulsanti di chi ha visto la partita.

 

 

Il prepartita: freddo, bandierone e un pensiero per Simone. La serata bergamasca del 17 dicembre è sempre stata e sempre sarà fredda. Anzi, per lunghi tratti gelida. Il vento che scendeva dalla Maresana tagliava a fette il tepore dei tifosi orobici avvolti nei piumini camouflage d’ordinanza e un po’ tutti hanno aspettato gli ultimi 15' minuti prima di uscire sulle tribune. In zona stampa, la densità di giornalisti presenti è stata quella dei giorni migliori e bastava osservare il cucchiaione unto dei tortellini già finiti alle 19.30 per capire che la serata era da tutto esaurito. Nella zona dei caffè, l’olandese de Roon posava per i selfie un po’ con tutti e una volta sbucati nella ghiacciaia dell’ex Comunale il colpo d’occhio era quello delle serate più belle. In Curva Pisani, il mitico Bandierù era trattenuto a fatica dai ragazzi addetti allo “srotolo” e due striscioni rapivano l’attenzione: «Simone la tua Curva è con te» e «Simù mola mia». Entrambi erano dedicati al ragazzo che a causa di un petardo è ancora ricoverato a Modena con gravi problemi alla mano.

Il primo tempo, tanta Dea e poca Lazio. L’avvio di gara, detto con tutto il rispetto per una squadra di valore come la Lazio, è stato da stropicciarsi gli occhi. Il sostegno, fin dalle prime battute, ha spaccato il cielo sereno di Bergamo. La squadra in campo recepiva lo stimolo e a ogni azione ecco che i decibel salivano un po’ più in alto. Il cross di Petagna per Caldara e la stupenda combinazione tra Gomez e Ilicic hanno fissato il 2-0 sul tabellone quando la metà della prima frazione non era ancora arrivata e tutti gli occhi dei tifosi raccontavano uno stupore totale. Quando Cristante ha fallito il 3-0 a porta spalancata, l’emozione ha toccato il punto più alto: «Ma quanto è bella questa Atalanta?», ci si chiedeva in Tribuna. La ciabattata di Milinkovic-Savic per il 2-1 e la successiva frustata dello stesso numero 21 laziale per il pareggio non hanno minimamente fiaccato le speranze e la spinta emotiva del catino bergamasco, anche se la vittoria che pareva sfuggire di mano dopo tanta bellezza dava qualche preoccupazione.

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La ripresa: l’illusione e poi il pari. Ad inizio ripresa e con una bella cioccolata calda in mano, l’Atalanta appariva ancora più bella. Sull’episodio del rigore causato da Bastos (fallaccio su Gomez, sicuri che non era chiara occasione da rete?) lo stadio ha trattenuto il fiato, ma la spiazzata di Ilicic a Strakosha ha ribadito a tutti che la partita era nuovamente in mano ai nerazzurri. Con ancora quasi 40' minuti da giocare, la percezione dello stadio era di una squadra in completo controllo dell’avversario con più probabilità di arrivare al 4-2 che non al 3-3. E i ragazzi in campo, quasi subito, hanno dimostrato di crederci. Gomez in un paio di occasioni ha fallito il colpo del ko, mentre Caldara lo aveva anche trovato, ma il Var (giustamente) ha annullato per fuorigioco. Non è la prima volta che lo strumento tecnologico annulla una decisione arbitrale, lo stadio lo ha capito un po’ dopo ma sostanzialmente lo ha accettato senza problemi: se anche Simone Inzaghi avesse fatto la stessa cosa, forse Irrati non sarebbe stato costretto a mandarlo negli spogliatoi. La rete di Luis Alberto nel finale regala il 3-3 alla Lazio e il dispiacere per il successo sfumato è stato smorzato dalla bellezza dell’azione gol dello spagnolo.

I sogni del dopo gara: Milan, stiamo arrivando. Detto che accettare la premiazione sia nel primo che nel secondo tempo di un migliore in campo laziale (non esiste vedere Milinkovic-Savic al 45’ e Luis Alberto al 90’ ai microfoni di Sky), l’uscita dal campo della Dea è stata da applausi. Gasperini e i suoi ragazzi hanno legittimato con una super prestazione quello striscione con scritto “Fieri di esserci” che campeggiava in Tribuna Ubi ad inizio match: vedere una squadra così non può che far gonfiare il petto. I tifosi, un po’ abbacchiati per il mancato successo, hanno lasciato lo stadio con in mente già la prossima sfida di Milano: senza Suso e Romagnoli, con il morale a terra per il 3-0 subito dal Verona e con il pessimo primato di essere stati l’unica squadra ad aver regalato un punto al Benevento, il Milan in questo momento non fa minimamente paura. Serve rispetto e sarà necessario giocare una grande partita come contro la Lazio, ma è chiaro che sabato sarà un’altra grande sfida. E la Dea ha tutte le carte in regola per vincere.

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