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Il film da vedere nel weekend Dumbo, il ritorno di un classico

Il film da vedere nel weekend Dumbo, il ritorno di un classico
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Regia: Tim Burton.
Con: Colin Farrell, Michael Keaton, Danny DeVito, Eva Green, Alan Arkin.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

Che si tratti di cinema o letteratura, parlare di "classico" vuol dire sempre mobilitare un concetto difficile, che chiama in causa un valore estetico o generazionale che non può mai essere sottovalutato. Un classico è tale perché continua a dirci qualcosa anche al di là della sua distanza temporale, al di là cioè di quanto è lontana da noi la sensibilità che informava quel determinato testo. Così possiamo continuare a leggere l’Iliade o Romeo e Giulietta oppure a guardare con piacere Tempi moderni o Napoleon anche se ci sono lontanissimi per tutta una serie di motivi. Le storie che raccontano, però, sono ancora in grado di parlare al nostro immaginario culturale e questo basta a farli risuonare in noi. La stessa cosa vale, ovviamente, per i cartoni animati: il valore formativo di tanti film Disney li ha resi – appunto – dei classici, che fanno parte del bagaglio culturale di numerosi spettatori. La compagnia, proprio volendo giocare sul sentimento di nostalgia di una larga fetta del suo pubblico, sta mettendo mano a una intensa campagna di remake in live action, di cui oggi vediamo arrivare in sala un primo esempio importante.

 

 

A dirigerlo è quel mezzo genio di Tim Burton, altro autore culto che con il suo immaginario dark rimette mano a una favola Disney fra le più amate e conosciute, ovvero Dumbo. Si tratta di un regista adattissimo a farci percepire lati della cultura disneyana rimasti in ombra nei film animati. D’altronde la sua carriera è stata costellata di numerosi successi (Edward mani di forbice, Batman, La fabbrica di cioccolato) e di un importante passaggio nell’animazione con quel piccolo capolavoro di Nightmare Before Christmas (e successivamente con La sposa cadavere). Anche se in anni più recenti le sue produzioni non sono forse state all’altezza delle aspettative di un pubblico quantomai fidelizzato (si pensi solo a Big Eyes), con Dumbo Burton sembra essere tornato sulla cresta dell’onda, dando forma a un film fortemente personale eppure profondamente rispettoso dell’immaginario da cui prende spunto e ispirazione. Non sembra il caso di riprendere qui la trama del film originale e di analizzare deviazioni e debiti che questo nuovo Dumbo dimostra nei confronti del suo progenitore. Basterà quindi dire, per invogliare il pubblico a fiondarsi in sala, che il film rispetta pienamente le premesse su cui – già a partire dai trailer – pareva basarsi: giocando con il senso di nostalgia infantile che i giovani adulti di oggi provano nei confronti di questo tipo di film Disney, Burton mette mano a un’opera profondamente rispettosa delle esigenze del mercato e, al contempo, perfettamente integrata nel suo percorso registico.

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Sì, perché se c’è una cosa che accomuna (pur nelle innegabili differenze anche qualitative) i film di Burton è soprattutto il senso della meraviglia, la sua capacità di stupire il pubblico riattivandone la fantasia e trasportandolo in un mondo fantastico dove le regole dell’ordinario sono momentaneamente sospese. Il senso dello stupore che i suoi film (anche i peggiori) sono in grado di trasmettere diventa così la cifra di un discorso autoriale complesso e di grande profondità, che riesce ancora a imporsi in un mercato nel quale sembrava non essere più in grado di affermarsi. Tutto ciò premesso, Dumbo si conferma un film di grande fascino e ispirazione narrativa e visiva. Un prodotto certamente industriale ma perfettamente in grado di soddisfare le richieste di spettatori praticamente di ogni età. Da vedere al più presto, possibilmente con tutta la famiglia.

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