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Il film da vedere nel weekend The End? L’inferno fuori

Il film da vedere nel weekend The End? L’inferno fuori
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Regia: Daniele Misischia.
Con: Alessandro Roja, Euridice Axen, Claudio Camilli, Carolina Crescentini, Benedetta Cimatti.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

Nella storia del cinema horror, uno dei film più rivoluzionari è stato senza dubbio La notte dei morti viventi di George Romero. Diventato il vero e proprio prototipo dello zombie movie moderni (antecedenti anche illustri non mancavano sin dagli Anni Trenta), il film ha segnato l’inizio di uno sfruttatissimo filone commerciale ma, soprattutto, la nascita di una nuova lettura in chiave socio-politica dell’horror. Sì, perché come il regista non ha mai nascosto, le sue creature non-morte erano pensate per essere lette come una metafora di quelle vite di serie B che la società americana produceva in grande quantità nel periodo (e ancora oggi). Neri, donne, immigrati, emarginati: sono numerose le classi di persone che di volta in volta si sono riviste nella figura dello zombie e che hanno contribuito a imporre la fortuna di questo tipo di creatura nel nostro immaginario.

 

 

Aggiornamenti, seguiti e remake di questo tipo di film non sono mancati e hanno avuto, nel corso degli anni, esiti assai difformi: lo stesso Romero ha continuato la sua indagine in materia, giungendo a risultati apertamente politici in un film troppo poco considerato come Il giorno degli zombie. Ad aggiungere un personale tassello a questo ormai consolidato discorso è però – con una certa sorpresa – l’italiano Daniele Misischia, che dopo alcuni film passati praticamente sotto silenzio, sbarca oggi nella grande distribuzione con uno zombie movie romano: The End? L’inferno fuori.

Protagonista di questa vicenda è Claudio, uomo d'affari cinico e di successo. Giunto a Roma in ufficio sfidando il traffico del mattino, l’uomo rimane purtroppo bloccato in ascensore a causa di un guasto. Mentre ciò avviene, al telefono con la moglie, l’uomo prende coscienza del fatto che quello è – di fatto – l’ultimo dei suoi problemi: fuori dall’ascensore si sta infatti scatenando un virus letale, in grado di tramutare le persone in mostri assetati di sangue. Così, bloccato in un vano mentre l’apocalisse serpeggia sulla città, Claudio dovrà ingegnarsi per sopravvivere e – eventualmente – liberarsi.

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Il film di Daniele Misischia si fa notare subito per un’estetica visiva molto ispirata, con una scelta delle ambientazioni e una fotografia che non ha nulla da invidiare ad alcune superproduzioni del genere zombie. L’espediente narrativo di base, per quanto semplice e non particolarmente originale, funziona piuttosto bene e fa da motorino di avviamento a una struttura che si regge soprattutto sulle intuizioni del regista e sulla sua capacità di usare la macchina da presa in modo espressionista.

La capacità di immaginare un'apocalisse credibile nel nostro presente e soprattutto nel nostro Paese ricorda da vicino alcune intuizioni dei grandi artigiani del cinema nostrano, come Lenzi e Fulci. Misischia dimostra di aver interiorizzato in modo fortemente personale la loro lezione, non limitandosi a omaggiarne lo stile in modo anonimo, ma piuttosto cercando di adoperarsi per far risuonare il senso della loro ricerca in un film che risulta ispirato e riconoscibile.

In definitiva, sia per i fan del genere che per chi normalmente non ama le pellicole con gli zombie, vale la pena di consigliare una visione a The End?, prodotto interessante e anomalo, che speriamo possa portare il suo regista al successo che la sua creatività senza dubbio merita.

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