Creberg Teatro stellato

Fiorella Mannoia e poi Capossela Una settimana di grande musica

Fiorella Mannoia e poi Capossela Una settimana di grande musica
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«Ormai la gente esce solo per le feste comandate. Come il Black Friday, che ormai è importante come il White Christmas». Si ride anche molto nel concerto spettacolo di Vinicio Capossela Ombre nell’Inverno, che mercoledì al Creberg Teatro chiude il mini tour partito l’11 novembre. Sabato 9, invece, per la terza volta in 12 mesi al Creberg c’è Fiorella Mannoia: la sua carriera è in un momento d’oro e a Bergamo la cosa non è passata inosservata.

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25464542_Vinicio_Foto di Chico De Luigi (5)
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25591521_Ombre nell'Inverno_Foto di Giovanni Canitano, artwork Jacopo Leone b
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Capossela. Ha sempre avuto un gusto particolare per i concerti attorno al periodo natalizio, Vinicio Capossela. Li ha riproposti più volte nella sua carriera lunga trent’anni, nel corso dei quali ha camminato senza fermarsi mai, come un ramingo, come un artista di circo, come un pirata, esplorando, sperimentando e interpretando un tesoro ricchissimo di suoni, di ritmi, di voci, di visioni, di paesi. «La fine d’anno è la strettoia in cui passano tutti i fantasmi, gli spettri e le ombre generate dal fuoco del racconto - scrive per presentare lo spettacolo -. Le ombre ataviche delle ritualità dell’inverno si confondono con quelle personali. È la stagione delle fiabe, ma anche quella delle grandi solitudini, del gelo e dei fiammiferi». Una serata magica tra ombre, nebbie e riflessi, ma con una struttura libera nel repertorio e nella narrazione. Non sarà il concerto di un disco solo, ma abbraccerà l’intera opera dell’artista: dai brani umbratili e misteriosi dell’album Canzoni della Cupa, alle ballate e alle rese dei conti sparse in tutta la sua produzione.
Le ombre ci sono davvero, portate in scena da Anusc Castiglioni. Aggiunge Capossela: «Sarà come sedersi intorno a un fuoco, o stare in piedi accanto a un bidone in fiamme. Anche la timbrica musicale sarà adattata alla stagione ovattata e la formazione impegnata in questi concerti rifletterà questa scelta». A Bergamo sono anni che non metteva piede, quindi è un lieto ritorno quello di Capossela, sempre più acclamato un po’ ovunque nel mondo. Nel 2017, poi, ha fatto incetta di riconoscimenti. A giugno The Sunday Times ha inserito l’album Ovunque Proteggi tra i 30 migliori dischi di World Music, scrivendo «Canta come Tom Waits, scrive come Ovidio». L’artista si è aggiudicato il Premio Lunezia Canzone d’Autore 2017 per Canzoni della Cupa, la sua opera è stata definita dalla Commissione «album epocale» e ha vinto anche il prestigioso Premio Tenco 2017, il riconoscimento assegnato dal 1974 alla carriera degli artisti che hanno apportato un contributo significativo alla canzone d’autore mondiale e che colloca così il nome di Capossela accanto a quello di altri grandi cantautori già vincitori (tra gli altri Leo Ferrè, George Brassens, Leonard Cohen, Atahualpa Yupanqui, Tom Waits, Caetano Veloso, Joni Mitchell, Patti Smith, Paolo Conte, Renato Carosone, Franco Battiato).

Mannoia. È un anno straordinario anche per Fiorella Mannoia, per la terza volta al Creberg Teatro nel giro di dodici mesi: proprio qui era partito a dicembre 2016 Combattente tour. Poi c’è stato il secondo posto al Festival di Sanremo con Che sia benedetta, il ruolo da protagonista al cinema nel film 7 minuti di Michele Placido, i concerti in tutta Italia, dai teatri della prima tranche invernale e della seconda in primavera, passando poi ai luoghi prestigiosi e alle suggestive location dell’estate e al gran finale estivo all’Arena di Verona. E questo è stato anche l’anno del debutto televisivo per Fiorella, che ha sorpreso tutti nel suo one woman show Un, due, tre… Fiorella! In onda a settembre, il sabato in prima serata su Rai 1, le due puntate hanno ottenuto un boom di ascolti. Il tour, invece, si concluderà così nel 2018 arrivando a quota cento concerti, anzi centouno, considerando il gran finale fissato a febbraio in quel di New York. «È la mia prima volta in assoluto in quella città», ha detto.

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