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Il film da vedere nel weekend Foxcatcher, una storia americana

Il film da vedere nel weekend Foxcatcher, una storia americana
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Regia: Bennett Miller.
Cast: Steve Carell, Channing Tatum, Mark Ruffalo, Sienna Miller, Anthony Michael Hall, Vanessa Redgrave, Guy Boyd, Brett Rice, Samara Lee, Jackson Frazer.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: Capitol Multisala, Uci Cinemas Curno.

 

Chiunque abbia vissuto i grandi film del passato o si sia anche solo vagamente interessato alle serie televisive importate dagli USA, dovrebbe aver molto chiara l’idea che l’educazione sportiva all’agonismo costituisce un vero e proprio tratto distintivo della pedagogia americana. Fra l’acume intellettuale e il vigore fisico non c’è alcuna differenza e anche la cronaca non è stata priva di episodi reali che ce lo hanno ricordato. Bennett Miller porta un ottimo esempio dei pericoli di questo modello nel suo nuovo Foxcatcher (candidato a cinque premi Oscar), ispirato ad una storia vera e attentamente modellato sul lato oscuro dello sport in America.

Protagonista è un giovane lottatore di nome Mark Schultz (splendidamente interpretato da Channing Tatum). La sua carriera sportiva professionale inizia quando viene contattato dal miliardario John Du Pont che, ricchissimo ereditiere, vuole costituire un team di lottatori per depredare il medagliere alle Olimpiadi di Seoul del 1988. In un clima ancora fortemente bipolarista, vincere le Olimpiadi significa anche fare una mossa decisiva a livello politico e le aspettative sul team finanziato e allenato da Du Pont sono quindi elevatissime. Mark decide così di unirsi all’impresa messa in piedi dal bizzarro personaggio, ma ben presto si rende conto che dietro di lui si staglia in maniera inquietante l’ombra della madre, che ne impedisce le facoltà di giudizio e ne corrompe l’equilibrio psichico.

 

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Realizzare un film ispirato a fatti realmente accaduti è un’operazione sempre problematica, che apre al rischio di romanzare troppo oppure – al contrario – di ridurre il film al documentario. Per fortuna, in questo come in altri casi recenti, l’abilità del regista Miller è tale che Foxcatcher riesce per fortuna a scavare oltre la superficie dei fatti bruti, costruendo una narrazione tutta dedicata alle psicologie dei personaggi. In Mark, ad esempio, vediamo l’emblema delle illusioni del sistema scolastico americano: il ragazzo si è laureato, pensa di essere un buono studente, ma non ha capito che è stato semplicemente spinto alla conclusione degli studi solo grazie al suo talento sportivo. All’altro polo della coppia troviamo, in corrispondenza del gigante dai piedi d’argilla, un allenatore ricalcato su delle movenze di ispirazione quasi hitchcockiana: Du Pont è un personaggio becero, psicopatico conservatore tarlato dalla necessità di farsi accettare dalla propria madre.

Nel complesso Foxcatcher è un film di notevole interesse per i ritratti dei personaggi e di buona realizzazione tecnica. Certamente non è un titolo leggero, giocando molto sulla partecipazione e la complicità dello spettatore. Ciò nonostante si tratta a conti fatti di un ottimo titolo, che ricostruisce le ombre di un sistema e di un’epoca ancora oggi poco conosciuti nelle loro profonde implicazioni.

 

"Foxcatcher" Premiere - Arrivals - 2014 Toronto International Film Festival

 

Chi è Bennett Miller. Nato a New York nel 1966, Bennett Miller ha realizzato pochissimi film nel corso della sua carriera. A parte Foxcatcher, candidato a cinque Academy Awards all’edizione di quest’anno, ricordiamo in particolare il suo maggior successo: Truman Capote – A sangue freddo. Questo fortunatissimo film dedicato alla vicenda biografica del noto intellettuale americano ha sancito la sua consacrazione internazionale, contando anche su una ottima interpretazione del compianto Philip Seymour Hoffman.

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