Disegni di Disney&Co.

Che matti quei cartoni animati Mostra ad Astino (ex manicomio)

Che matti quei cartoni animati Mostra ad Astino (ex manicomio)
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È stato un ospedale psichiatrico, nell’Ottocento, l’ex monastero di Astino. C’è anche una mostra che racconta questi 60 anni da manicomio, dal 1832 al 1892, e che va avanti fino a fine mese. Ma oggi, venerdì 14, nelle sale espositive del chiostro, apre un’altra mostra che parla di follia ma con leggerezza e umorismo: “Questi pazzi pazzi pazzi pazzi toons”. Cioè cartoni animati matti da legare, con una galleria di materiali originali di Disney & Co. che testimoniano manualità e artigianalità, alla faccia dell’era digitale. Matite su carta, rodovetri di acetato (fogli trasparenti sui quali l’animatore dipinge il singolo fotogramma) con pennellate sapienti e pazienti, acquarelli. Ma anche modellini e manifesti. L’esposizione, voluta e sostenuta da Fondazione Mia, va avanti fino al 21 ottobre, è aperta il giovedì e il venerdì dalle 17 alle 20.30 e il sabato e la domenica dalle 10.30 alle 20.30, è a ingresso gratuito. Curatore è Federico Fiecconi, direttore tecnico Gigi Tufano.

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32386043_Niente paura ÔÇô 2005_Ilja BereznikasIlja
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follie
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Tanti i pezzi forti in esposizione. C’è uno schizzo da “Topolino e il cervello in fuga” (Runaway Brain) del 1995 firmato dall’animatore polacco Andreas Deja, noto per il suo lavoro agli Walt Disney Animation Studios. È stato supervisore all'animazione di Roger Rabbit e nel 2006 ha ricevuto il prestigioso Winsor McCay Award. Sempre di casa Disney, il brasiliano Sandro Cleuzo, ora Dreamworks, qui rappresentato un disegno da “Le Follie dell’Imperatore” (Disney, 2000) e anche autorevole docente di animazione. Ci sono autografi di Ilja Bereznickas, che potremmo definire un “Bozzetto lituano”, autore di cortometraggi ma anche docente e autore di un volume sul cinema d’animazione. Di gran rilievo due artwork dei prestigiosi film “cinquantenni d’oro” che nacquero nel fatidico 1968, ovvero “Yellow Submarine” e il bozzettiano “Vip mio Fratello Superuomo”. Poi, per venire ai personaggi dichiaratamente di dubbia, precaria o nulla stabilità mentale, Picchiarello, nomen omen, campione di nevrotico parossismo; gli eroi Warner Bros. come Bugs Bunny, Daffy Duck e quel Coyote autolesionista che sfida ogni legge della fisica in nome dell’ossessiva caccia al Beep-Beep.

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo alle pagine 30-31 di BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 20 settembre. In versione digitale, qui.

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