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Sentiamo come suonano a Detroit Qui una band che Jack White ama

Sentiamo come suonano a Detroit Qui una band che Jack White ama
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Ti distrai un attimo, il tempo di prendere il respiro prima di ripartire con la rincorsa di quest’anno, ed arriva l’autunno. Così, come un pugno in piena facci mentre stai camminando tranquillo per la strada e trullallà. Non te lo aspettavi, proprio no. Cadi per terra e ci picchi il sedere o il muso. Che poi la differenza è davvero relegata ai dettagli. Domani è il 21 di settembre, e anche se è sabato e il maestro Michele Dal Lago ci porterà alla scoperta della musica americana, la situazione resta comunque destabilizzante. Non pensiamoci allora e andiamo all’Edonè di Redona a sentire come si suona dalle parti di Detroit. Uno dei musicisti più amati e potenti di quelle parti, l’artista preferito da Jack White, suo mentore, si è messo in proprio. Beh, in proprio, nel senso che ha messo insieme un combo musicale dinamitardo e lo ha chiamato Craig Brown Band. L’album di debutto, “The Lucky Ones Forget”, è stato registrato quasi dal vivo al Brown Rice Studio con Warren Defever (His Name Is Alive) ed è ora disponibile su Third Man Records. È un lp pieno di canzoni sui cuori infranti, sulla pesca e sui furgoni, basati sul lavoro di quei temerari punk che hanno abbracciato la musica country (Replacements, Meat Puppets, Tom Petty e altri). Ed è uno dei dischi imperdibili dello scorso anno.

 

 

Rapido riassunto. Per anni Craig Brown ha condiviso voci maniacali e chitarra nella band punk completamente sconvolta dei Terrible Twos (Urinal Cake Records). Ha suonato con King Tuff (Sub Pop) e fatto a pezzi i locali di Detroit con le Brownstown Gals e i Mahonies. Suona contemporaneamente con i Liquor Store del New Jersey. Qualunque sia la band e qualunque sia la strada, Craig porta una musica senza sforzo e il suo clamore honkey-tonk marcio come non mai. Ha la capacità di distruggere le melodie più calde e più gustose dei Poco mentre ti spezza il cuore con le sue canzoni. E nonostante sia stato in band per anni, sta appena cominciando a stupire con la sua eclettica e compiuta, fottutissima capacità di suonare e scrivere canzoni. Dal vivo, la Craig Brown Band potrebbe sembrare un gruppo di freak straccioni, ma regalano un suono sorprendentemente lucido e melodico che costringe anche il più bieco degli spettatori ad alzare lo sguardo dallo smartphone e a battere a ritmo i piedi. I bravi ragazzi della band, Eric, Perry e Block, tengono in scacco il rock classico da-jukebox, compensati dalle melodie melanconiche e perfette delle sorelle Drinkard, Caitlin e Bonnie. La band perfetta che non ti aspetti, una sorpresa per palati più o meno fini. That’s all folks? Io ci vado perché Michele Dal Lago è uno di quelli bravi che lavorano per il bene di una scena musicale intera. E poi perché l’autunno è più bello se lo tratti come un’estate che arriva in ritardo.

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