Il torneo di calcio del Continente Nero

Stranezze, fregature, botte da orbi dalla Coppa d’Africa che sta finendo

Stranezze, fregature, botte da orbi dalla Coppa d’Africa che sta finendo
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La Coppa d’Africa è una competizione poco nota in Europa, ma che gli appassionati di calcio amano particolarmente. Il calcio africano, infatti, resta ancora oggi uno di quelli più vicini all’essenza di questo sport. È un sogno, istintivo e gioioso, fatto di colori, tantissima corsa, barlumi di calcio spettacolo e abituale caos tattico, stranezze e vitalità. Questo mix affascinante di sentimenti e gioco è oramai giunto alle battute finali: sabato 7 febbraio si giocherà la “finalina” per il terzo posto, mentre domenica 8 andrà in scena la finale. A giocarsi l’ambito titolo di nazionale più forte del Continente Nero ci saranno la Costa d’Avorio dei romanisti Gervinho e Doumbia e il Ghana, che in semifinale ha battuto i padroni di casa della Guinea Equatoriale.

Equatorial Guinea African Cup Soccer
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Proprio la semifinale vinta per 3-0 dal Ghana sulla Guinea Equatoriale è stato solo l’ultimo esempio di quanto di buono e di negativo racchiuda in sé la Coppa d’Africa: il match, infatti, è stato sospeso al minuto 82’, quando, dopo una partita divertente e scoppiante che si avviava alla sua conclusione sul 3-0 per il Ghana, l’arbitro s’è trovato costretto a interrompere il gioco per più di mezz’ora e poi addirittura anticipare il fischio finale. La tifoseria di casa, infatti, delusa dalla prestazione dei propri nazionali, ha iniziato un fitto lancio d’oggetti verso la tribuna in cui si trovavano i tifosi ospiti, i quali, per fuggire alla furia senza senso degli avversari, si sono visti costretti a invadere la pista d’atletica che circondava il campo da gioco. Quando l’arbitro ha deciso di far tornare in campo i giocatori, ha concesso giusto 3 minuti e ha poi fischiato la fine. Intanto, però, fuori dallo stadio di Malabo gli scontri tra tifoserie continuavano. Le forze dell’ordine si son viste costrette a far entrare i tifosi del Ghana sul terreno, per dividerli dalla furia dei supporters avversari. Ora toccherà ai vertici della CAF (la Federazione calcistica africana) decidere la punizione e il rischio è che la Guinea Equatoriale non possa giocare la finalina per il terzo posto.

 

http://youtu.be/T8R0OVhWYcU

 

Una competizione nata sotto la cattiva stella. Questa edizione 2015 della Coppa d’Africa, però, era già nata sotto una cattiva stella. Il Paese che avrebbe dovuto ospitare la competizione, infatti, era il Marocco, il quale però, a fine 2014, ha annunciato ufficialmente di volersi tirare indietro impaurito dall’epidemia del virus Ebola che stava colpendo diversi Stati dell’Africa orientale. Una scelta non particolarmente apprezzata dalla CAF, che in fretta e furia ha dovuto quindi trovare un altro Stato disposto ad organizzare il torneo. La Guinea Equatoriale s’è così fatta avanti. Marocco squalificato, Guinea Equatoriale partecipante di diritto alla competizione, nonostante non si fosse qualificata. I Fulmini (così sono soprannominati i giocatori di questo piccolo Stato africano) hanno ottenuto la loro seconda partecipazione alla Coppa d’Africa, dopo quella del 2012, arrivata ancora una volta da Paese ospitante.

Tra errori arbitrali... Anche quest’anno sono così andate in scena, tra le città di Bata, Malabo, Mongomo e Ebebiyin, sfide di un calcio diverso dal nostro, lontano per concezione ed essenza, scevro dai rigidi dettami tattici a cui siamo abituati, fisicamente e atleticamente eccezionale, ma legato a dinamiche molto distanti dalle nostre logiche. Negli anni siamo stati abituati a leggere, durante la Coppa d’Africa, di squadre che hanno fatto affidamento a stregoni, di giocatori che hanno deciso di scioperare per mancati pagamenti e di federazioni corrotte. Quest’anno, sotto questo aspetto, è forse andata un po’ meglio. Ma con la competizione entrata nel suo vivo, ovvero i quarti di finali, non sono mancate stranezze che hanno fatto parla di sé. A partire, purtroppo, dalle ombre sulla regolarità di alcune partite, in particolare del quarto giocato tra Guinea Equatoriale e Tunisia.

 

http://youtu.be/Cf8-JPTquJU

 

Una partita brutta, che la Tunisia stava però portando a casa grazie ad un gol arrivato al 70’. È a quel punto che decide di diventare protagonista l’arbitro della Mauritius Seechurn, che al 92' regala letteralmente un calcio di rigore ai padroni di casa. Le Aquile di Cartagine si avventano verso il direttore di gara, che rimane impassibile. Niente da fare, è rigore. E la Guinea Equatoriale pareggia. Nei supplementari poi, ancora allo scadere, ancora su un fischio discutibile del direttore di gara, Balboa realizza una punizione meravigliosa che sancisce la vittoria dei padroni di casa. A fine gara, come si può vedere dal video, Seechurn viene letteralmente assalito da tutta la formazione (e la panchina) tunisina, infuriata per le decisioni prese. Il dubbio che si sia voluto favorire la Nazione che ha salvato quest’edizione della competizione è forte. A pagarne le conseguenze il povero (e certamente impreparato) arbitro: la CAF ha deciso di sospenderlo per 6 mesi ed eliminarlo dalla lista degli arbitri continentali.

 

 

… e altre stranezze. Tralasciando baruffe e conduzioni di gara quantomeno discutibili, le cose più belle della Coppa d’Africa sono, da sempre, i colori e l’entusiasmo (talvolta, come visto, anche esagerato) delle tifoserie, le stranezze dei protagonisti e la leggera approssimazione dell’organizzazione. Per esempio, durante il derby tra Congo e Repubblica Democratica del Congo, Gabriel Zakuani, mentre veniva medicato dal proprio staff per un infortunio, s’è visto piombare addosso il veicolo motorizzato che di consueto porta la barella in campo. Non proprio il modo migliore per soccorrere un infortunato, che ha fulminato con lo sguardo il conducente del mezzo, invece abbastanza divertito dall’accaduto. Ma il derby congolese è stato anche, senza ombra di dubbio, il match più divertente dell’intera competizione: con il Congo in vantaggio per due gol a zero al 65’, la partita pareva avviarsi verso una prevedibile conclusione. E invece è iniziata la rimonta dell’ex Zaire, che in pochi minuti ha rifilato ben 4 reti ai cugini, fissando il risultato sul 4-2 e ottenendo il passaggio del turno. Grande gioia per tutti i tifosi e i giocatori sul campo da gioco, in particolare per l’estremo difensore Robert Kidiaba, che ha sfoderato la sua oramai arcinota (per chi lo conosce) esultanza: la “bum bum dance”, ovvero una serie di saltelli sul sedere.

 

http://youtu.be/WeUTBRtLXao

 

Sorrisi che ci hanno accompagnato, così, sino all’anticamera della finale. Ancora due giorni di partite, in cui siamo certi non mancheranno altri aneddoti da segnare nell’almanacco delle stranezze della Coppa d’Africa. Il miglior modo per salutare la competizione, intanto, è certamente ricordare il volto più bello dell’Africa “pallonara” attraverso una gallery dedicata ai coloratissimi tifosi. Perché il cuore pulsante di questo gioco è, da sempre, sugli spalti, sia in Africa che nel resto del mondo.

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