Antiche testimonianze

Un museo nella casa del custode

Un museo nella casa del custode
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«In un mondo che cambia sempre più velocemente, si pone in modo crescente il tema della conservazione del nostro passato». Sono le parole del sindaco, dette nella serata del 14 agosto per l’inaugurazione dell’Ecomuseo. Un museo partecipato delle tradizioni locali, che ha recentemente aperto nella ex casa del custode della villa Andreani. «Se il futuro, e in parte già il presente, sembrano riservarci il dissolvimento delle barriere culturali e l’omologazione degli usi e dei costumi dei popoli, abbiamo l’opportunità di riscoprire e conservare le nostre tradizioni locali e il dovere di farlo prima che le loro tracce siano cancellate dagli anni», ha aggiunto Pier Giorgio Gregori.

 

[Il sindaco di Osio Sopra, Pier Giorgio Gregori]

 

«Da tempo l’amministrazione comunale, alcuni cittadini e le associazioni stanno lavorando alla raccolta e alla catalogazione dei ricordi, delle immagini, dei simboli e delle trascorse tradizioni del nostro territorio e, quando possibile, a una loro attendibile ricostruzione storica. È giunto il momento di rendere più unitario questo insieme di sforzi, organizzandolo in un contesto unico. Il museo vuole essere un luogo che possa diventare un punto di riferimento per chi sia interessato a conoscere e, perché no, a contribuire alla conservazione delle nostre memorie. Per questo abbiamo predisposto alcuni spazi che sono annessi al complesso di Villa Andreani e che un tempo erano la casa del custode. L’obiettivo è quello di accogliere i materiali e le conoscenze disponibili che consentono di ricostruire e raccontare le tradizioni del nostro territorio, con la finalità di realizzare un museo partecipato o “ecomuseo”, da mettere a disposizione dei cittadini e delle istituzioni educative».

Il Comune vi collocherà tutto il materiale in suo possesso, partendo dagli attrezzi agricoli donati dalla famiglia Natali, dalle immagini storiche presenti nell’archivio comunale e dalle pubblicazioni realizzate negli scorsi anni dall’amministrazione e dalle associazioni. «Quanti disponessero di manufatti o documenti di interesse, oggetti di uso quotidiano, strumenti di lavoro, fotografie, filmati, libri o articoli che parlino del nostro territorio o delle persone, famiglie, associazioni e aziende che ne hanno fatto parte potranno decidere di metterli a disposizione», ha detto il primo cittadino. I lavori di manutenzione ordinaria e di sistemazione dei locali sono stati possibili grazie al prezioso contributo di alcuni volontari. I locali della casa dell’ex custode sono stati puliti e imbiancati, inoltre è stato tolto il calcestruzzo che ricopriva il pavimento di quella che era una piccola stalla, ciò ha permesso di recuperare il vecchio pavimento in pietra. Nei locali che si trovano al piano terra della casa i visitatori possono ammirare attrezzi agricoli, oggetti e strumenti d’uso quotidiano o che fanno riferimento ai mestieri di una volta. Al piano superiore, che non sarà accessibile al pubblico finché i lavori non saranno terminati, alcune stanze sono state arredate con mobili e suppellettili provenienti dalla Villa.

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Ha continuato il sindaco: «Tale progetto rappresenta un percorso complementare alla ristrutturazione della villa e delle sue pertinenze. Stiamo lavorando, partecipando ai bandi che sono usciti e che potrebbero uscire, per raccogliere i finanziamenti necessari per ristrutturare la Villa. Abbiamo stanziato inoltre circa settantamila euro per un progetto che consegneremo alla sovrintendenza per il rifacimento della facciata esterna della casa del custode, che prevede l’intonacatura e l’installazione di un impianto elettrico esterno». Il museo al momento è visitabile solo su appuntamento, coloro che desiderano vederlo possono contattare il Comune di Osio Sopra. Ha concluso il sindaco: «Spero che l’individuazione e la sistemazione di questi locali dia un nuovo impulso al recupero del patrimonio storico della nostra comunità, invito tutti i cittadini a collaborare a questo progetto, affinché il nostro passato possa restare una valida lente attraverso la quale osservare e comprendere il presente e il futuro».

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