Un omaggio alla nostra città

Il cimitero monumentale di Bergamo nel presepe di sabbia Lignano Sabbiadoro

L’installazione è una delle più grandi d’Italia, realizzata su una superficie di 600 metri quadrati da artisti della rinomata Accademia della Sabbia utilizzando 400 metri cubi di sabbia, per un totale di circa 1.800 ore di lavoro

Il cimitero monumentale di Bergamo nel presepe di sabbia Lignano Sabbiadoro
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Anche il celebre presepe di sabbia di Lignano Sabbiadoro rende omaggio a Bergamo. La parte frontale del Cimitero Monumentale della nostra città è stata infatti inserita in una delle ambientazioni realizzate dagli scultori Michela Ciappini, Ornella Scrivante e Mario Vittadello, guidati dal direttore dei lavori Antonio Molin sotto la direzione artistica di Patrizia Comuzzi. L’imponente presepe in sabbia, arrivato alla sua 17esima edizione, è ormai una tradizione per la città friulana che anche in questo anno particolarmente complesso non ha voluto rinunciare a questa installazione natalizia, caratterizzandola con il tema “La Cura. L’Amore. La Speranza”.

L’opera è una delle più grandi d’Italia, realizzata su una superficie di 600 metri quadrati da artisti della rinomata Accademia della Sabbia utilizzando 400 metri cubi di sabbia, per un totale di circa 1.800 ore di lavoro. Questa creazione artistica, organizzata dall’associazione Dome Aghe e Savalon D’Aur, dal 2004 regala al Friuli Venezia Giulia la bellezza delle sue narrazioni tramate di minuscoli granelli, associate a messaggi di speranza e a spunti di riflessione sull’attualità.

Per la prima volta, a causa dell’emergenza Covid, la visita del presepe può essere effettuata da remoto, collegandosi al sito www.presepelignano.it: la scena con la scultura dedicata a Bergamo è parte del percorso accessibile online e può essere raggiunta cliccando il direttamente il punto 5 nell’apposita sezione del sito. Il tour online, possibile grazie al sostegno del comune friulano e di Lignano Sabbiadoro-Gestioni, si caratterizza per i suoi particolari effetti visivi e il gioco d’immagini. L’impossibilità di avvicinarsi realmente ai personaggi e all’ambientazione sarà compensata dalla particolarità dell’inedito punto di vista che permetterà di osservarli come non era mai accaduto in passato. La distanza sarà molto ravvicinata e sembrerà di poter entrare nel Presepe, diventando quasi un suo personaggio.

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Il percorso inizia con una singolare Natività che fa trapassare l’iconografia bizantina di Maria con in braccio Gesù nell’immagine di una nascita reale. Segue la trasposizione della Dormitio Virginis bizantina dove è Cristo a tenere in braccio l’anima-bambina della madre. Un’installazione di solenne grandiosità fa da snodo al percorso e cattura lo sguardo del visitatore condensando in un’unica sequenza la morte e la resurrezione di Lazzaro di Betania, con l’incontenibile pianto di Gesù. Un dolore straziante, profondamente umano, condensato anche nell’immagine ormai emblematica della facciata del cimitero monumentale di Bergamo che fa da sfondo a due episodi evangelici.

Il tema della cura viene reiterato dall’immagine-doppio di una madre che culla il figlio con gli stessi gesti d’amore con cui si prende cura di un uomo anziano (la parentesi che apre e chiude l’alfa e l’omega della vita). Si prosegue attraverso la raffigurazione di un dna umano, la cui seconda elica è sovrascritta con le parole delle opere di misericordia del Vangelo di Matteo. Se la prima scultura rappresenta una Natività, l’ultima raffigura, in una sorta d’inversione spazio-temporale, un’Annunciazione strettamente accostata a una Visitazione; si viene così a istituire una possibile circolarità all’interno del percorso: una ragazza accucciata abbraccia il pancione di una donna incinta. Alla fine del percorso, l’evento dell’Annunciazione non è solo riferito a Maria, ma a ogni visitatore, interpellato dalla narrazione evangelica a far fiorire l’Amore nel proprio cuore. Lo spettatore lascerà il Presepe di Sabbia in una luce avvolgente, accarezzato dalle parole rassicuranti che l’angelo rivolge ai pastori nella notte di Natale. Nella speranza che in futuro sia possibile accedere di persona al padiglione espositivo, l’allestimento sarà mantenuto fino alla prossima primavera.

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