Il fenomeno

I ristoranti in Bergamasca da aprile a oggi hanno lavorato meno, anche quelli di lusso

Aumentano i locali gourmet, ma chiudono le trattorie: una cena fuori rischia di diventare roba da ricchi (mentre gli altri guarderanno dalla vetrina)

I ristoranti in Bergamasca da aprile a oggi hanno lavorato meno, anche quelli di lusso
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La gente va sempre meno al ristorante e, adesso, se ne sono accorti anche i titolari: a riportare le loro preoccupazioni è oggi (giovedì 7 settembre) il Corriere Bergamo, che riporta le loro impressioni e le possibili cause del fenomeno.

Una flessione da aprile

La sintesi della questione è che a Bergamo e dintorni, da aprile a oggi, i ristoratori hanno riscontrato una flessione del lavoro, sia come coperti che come consumo pro capite. Le impressioni arrivano da gestori di locali storici o molto conosciuti, che sembrano preoccupati per il rallentamento anche nel settore del lusso, che invece fino a poco tempo fa non risentiva troppo della crisi.

Si riduce il potere d'acquisto

I motivi per cui si è arrivati a questo punto sono legati alla diminuzione del potere d'acquisto dell'italiano medio, che va di pari passo con l'aumento dei prezzi stimato, qui da noi, fino al trenta per cento in più rispetto al periodo prima del Covid. Tra l'altro, molte realtà di fascia media con l'aumento dei costi, certo comunque legato a energia e materie prime, così si sono avvicinate a quelle ritenute di lusso, col risultato che l'offerta, per chi non può permettersi di uscire una sera sì e una no, si è ulteriormente ridotta.

Tanti ristoranti gourmet, si riducono le trattorie

Gli chef di talento, poi, fino ad ora hanno preferito aprire piccoli ristoranti che puntano alle stelle e a una clientela sofisticata: ristoranti gourmet che non rientrano di sicuro tra le possibili scelte di chi, invece, deve stare attento per arrivare a fine mese, o comunque deve gestire le proprie spese. Al contempo, vanno riducendosi le piccole realtà familiari, le trattorie e gli agriturismi, che offrono piatti tipici del territorio ma a prezzi convenienti: sono proprio loro quelli che più hanno faticato a reggere all'urto del Covid e della crisi internazionale e inflattiva.

Col risultato che molti hanno deciso di appendere il grembiule al chiodo e chiudere i battenti, con buona pace di tutti i buongustai. Morale della favola: se si va avanti così, godersi un pranzo o una cena al ristorante diventerà roba da ricchi, mentre a tutti gli altri toccherà guardarli dalla vetrina.

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