La Bibliosteria di Corna Imagna sfida le chiusure a suon di ravioli
Preparazione e consegna a domicilio: da casoncelli e scarpinocc fino a Strachitunt e noci, culatta di Ardesio e burrata, porcini e Formai de Mut
Di Angelo Corna
Un buon libro, un bicchiere di vino e il silenzio che solo le montagne sanno regalare.
Questo contesto contraddistingue l’antica dimora di Ca’ Berizzi, a Corna Imagna: di origine tardo-medievale, la struttura è un originale connubio tra una biblioteca e un’osteria, dove si esprime un incontro tra tradizione e innovazione culturale, letteratura ed enogastronomia, con un focus principale alla tante realtà (e alle bellezze) che regala la Valle Imagna.
«Oggi siamo in una fase di transizione. Il Covid ci ha costretto a ripensare alla gestione della Bibliosteria e, dall’inizio del secondo lockdown, ho deciso di non riaprire il servizio di pernotto e di cucina - commenta Valeria Offredi, dal 2016 alla guida di Cà Berizzi -. La nostra clientela è concentrata soprattutto nel weekend, e con le conseguenti restrizioni si è drasticamente ridotta. Per questo motivo da alcuni mesi ci siamo reinventati: abbiamo iniziato a produrre ravioli fatti in casa, proponendo una sorta di “cucina della tradizione”.
Il filo conduttore è sempre quello che ha sempre mosso il progetto: salvaguardare il territorio e la produzione dei piccoli artigiani della valle, cercando di essere vetrina per i prodotti della nostra terra».
Tantissime le proposte: dai classici casoncelli alla Bergamasca agli scarpinocc, fino ai ravioli speciali, come Strachitunt e noci, culatta di Ardesio e burrata, o porcini e Formai de Mut. «Ogni settimana proponiamo delle novità, sia con consegna a domicilio che d’asporto. Piatti semplici con un sapore di “tradizione locale” - aggiunge Valeria. - La nostra è una conduzione completamente famigliare: nella gestione sono supportata da mia mamma, che ha sempre avuto una grande passione per la cucina».
Il progetto di Cà Berizzi nasce nel 2015: la struttura è stata studiata per diventare un vero e proprio centro culturale polifunzionale: non solo una biblioteca (inserita nel sistema bibliotecario nazionale), dove poter consultare l’archivio storico, letterario e musicale della Valle Imagna, ma anche uno spazio per incontri, conferenze, corsi di formazione ed eventi.
Dall’estate 2016 si sono aggiunti i servizi di ristorazione e di pernottamento: nasceva l’innovativo progetto della Bibliosteria. L’edificio è concepito come una “libreria diffusa”: i libri sono presenti non solo nelle sale da pranzo, ma anche in ognuna delle quattro camere da letto. Negli anni successivi si sono inseriti nell’offerta anche proposte eno-gastronomiche di taglio socio-culturale: l’organizzazione di cene di gruppo per realtà associative e produttive del territorio e la costruzione di alcune cene a tema, basate su particolari produzioni o su ricettari del passato e riadeguati al contesto con accompagnamenti musicali, letture, incontri conviviali con relatori di vario genere.
«Purtoppo viene difficile fare previsioni sul futuro: il nostro bacino di utenze proviene sopratutto da fuori provincia - conclude Valeria. - Nelle prossime settimane vorremo valorizzare sempre di più la produzione dei ravioli e delle paste fatte in casa, mentre nei prossimi mesi, restrizioni permettendo, ci piacerebbe riprendere con le proposte culturali, incentivare l’utilizzo della biblioteca e delle tante attività legate ad essa».
Per prenotazioni o informazioni è possibile consultare la pagina www.caberizzi.it.