Premio della Lombardia a Valietti di Zanica, dal 1937 le donne dell’ortofrutta
Elena: «Il nonno coltivava e nonna Gina Nava vendeva. Poi mamma Ornella Mapelli e da 30 anni io, terza donna di famiglia nell'attività. Porto avanti l’ortofrutta, ma sono anche una start-up: vendo online piatti pronti con un’app». Imballaggi ecologici, nuovi gusti, km zero
di Matteo Simeone
51 anni di storia, anzi, molti di più. Stiamo parlando dell’ortofrutta gestito dalla signora Elena Valietti, che è stato insignito da parte di Regione Lombardia del titolo di Attività Storica, essendo nato ufficialmente nel 1969. Proprio Elena spiega come sia iniziata l’avventura ortofrutticola della sua famiglia: «La data del 1969 è quella a cui si può risalire con certezza dai documenti, perciò è indicata nel riconoscimento a negozio storico, ma la nostra azienda esiste da molto prima: dal 1937, quando mio nonno coltivava i campi e aiutava mia nonna, Gina Nava, che aveva aperto questa attività per vendere ciò che arrivava dai campi».
Un’attività che, con gli anni, è passata di madre in figlia: «Mia madre, Ornella Mapelli, è subentrata nella gestione, per poi arrivare a me, la terza donna della mia famiglia a gestire l’attività». Un’attività che si è innovata, quindi, nei suoi 80 e più anni di storia, ma che ha mantenuto dei tratti caratteristici: «Abbiamo sempre mantenuto la parte dei piatti pronti».
«La nonna - racconta Elena - preparava ad esempio le castagne secche, che vendeva alle operaie che andavano in filanda a lavorare. Certo, magari non si usavano molto melanzane o altri ortaggi che oggi vanno per la maggiore, ma in ogni caso già si vendeva del preparato. Quando sono subentrata in azienda, 30 anni fa a causa dell’indisposizione di mia mamma, ho cominciato a produrre piatti pronti di verdura, creare vetrine particolari e fare ciò che amo». Insomma, 80 anni sempre in anticipo sui tempi. Come dimostra la gestione della signora Valietti: «Oggi porto avanti un’ortofrutta, ma sono anche una start-up: vendo online i miei piatti pronti attraverso un'app che ha respiro europeo, uso imballaggi ecosostenibili, ricerco nuovi gusti, mi aggiorno su nuove ricette e norme, e uso ingredienti a chilometro zero, ad esempio».
Uno slancio verso il futuro che ha portato l’ortofrutta della signora Elena a non risentire troppo dei nostri tempi: «Dire che i negozi di vicinato non soffrono significa non essere in contatto con la realtà. Io, però, mi sono spostata anche su un altro tipo di mercato - quello della consegna del cibo a domicilio, appunto - che mi permette di non soffrire della crisi dei negozi di vicinato. Rimpiangere il passato non fa parte né della mia mentalità, né di quella della mia famiglia». «Mi piacerebbe però sottolineare - prosegue Elena - la capacità mia e del mio settore di puntare sulla qualità: se siamo riusciti a sopravvivere è perché si riconosce la nostra competenza nell'utilizzo di tutti gli ingredienti migliori nelle ricette che proponiamo».
Già, ma un cittadino comune come può usufruire, volendo, dei prodotti della signora Valietti? «Basta usare l’app di consegna a domicilio alla quale mi appoggio.
L’articolo completo a pagina 46 del numero di PrimaBergamo in edicola fino al 12 marzo, oppure sull'edizione digitale QUI.