Stop agli sprechi di pane: quello invenduto si trasforma in birra artigianale
Un'iniziativa promossa da Aspan grazie alla start up Biova Project. Questa nuova birra sarà in vendita nei panifici aderenti a partire da settembre
A tutti è successo di recuperare i fondi di pane dalla dispensa e preparare panzanelle, polpette, o la pappa al pomodoro. Ma in quanti possono dire di aver assaggiato una birra artigianale prodotta utilizzando il pane invenduto dei fornai?
È l’iniziativa votata alla sostenibilità e all’economia circolare promossa da Aspan, che grazie alla start up Biova Project ha creato la birra Biova Bergamo, ottenuta recuperando le eccedenze dei panificatori della provincia.
L’obiettivo di questa nuova etichetta, che verrà creata ad hoc, è di limitare gli sprechi e ridurre il consumo di materie prime e di energia. «Il pane oltre ad essere uno degli alimenti base della nostra dieta è purtroppo anche uno dei più sprecati – osserva Massimo Ferrandi, presidente Aspan -. Grazie alle sue caratteristiche può però essere portato a nuova vita, utilizzandolo nel processo di birrificazione».
La ricetta ideata prevede che da 170 chilogrammi di pane recuperato si ottengano circa 2.500 litri di birra, ossia più di 7.500 bottiglie da 33 centilitri l’una. Una strategia che non soltanto abbatte gli sprechi, ma consente di risparmiare circa il 30 per cento di materie prime e di abbattere di 1.365 chilogrammi le emissioni di anidride carbonica nell’aria, pari a 5 voli tra Roma e Londra.
Biova Project ritirerà l’invenduto a luglio per trasformarlo in birra artigianale, che avrà un tocco di sapidità conferito proprio dal pane. «Il progetto si basa sulla sinergia con i nostri panificatori – aggiunge Ferrandi -. Il prodotto sarà nuovamente a disposizione dei panifici aderenti».
Anche per la distribuzione è prevista quindi una filiera corta locale: la birra si potrà comprare a partire da settembre esclusivamente nei panifici Aspan.