Il festival

Bergamo Jazz, Brad Mehldau omaggia la città con una performance lunga il doppio

Nel 2020 la sua esibizione fu annullata per il lockdown. La manifestazione parte giovedì 17 e termina domenica 20 marzo

Bergamo Jazz, Brad Mehldau omaggia la città con una performance lunga il doppio
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C’è un unico filo rosso che unisce l’appassionante traiettoria dei linguaggi che Bergamo Jazz dipana da sempre: l’improvvisazione. Per il resto ci sono «le Americhe, l’Europa, l’Asia che si incontrano in modo sempre più liquido, con un sincretismo che non finisce di stupire ed interessare fasce diversificate di ascoltatori – dice Maria Pia De Vito, direttrice artistica del festival -. Standards e new standards, elettronica, musica contemporanea, Afroamerica e Sardegna, Nord Europa e melodia, poliritmie indiane, Brasile, improvvisazione radicale ed echi di danze» vanno a costituire le linee guida che l’hanno ispirata nel disegnare un cartellone ricco, sfaccettato, fitto di nomi di rilievo e di giovani talenti: quello della 43esima edizione di Bergamo Jazz.
Il festival si tiene dal 17 al 20 marzo in vari luoghi simbolo della città, spargendo ovunque i suoni di una musica in costante movimento. Ecco il programma giorno per giorno.

Giovedì 17 marzo

Bergamo Jazz riparte da Città Alta, dove giovedì 17 marzo sono previsti tre eventi ospitati in altrettante location. New entry di quest’anno, il Teatro Sant’Andrea, in via Porta Dipinta: farà da cornice alle prime note del festival, offerte dalla pianista greca Tania Giannouli alle 18. Un’ora dopo, al Circolino di Vicolo Sant’Agata, altra nuova location del festival, il primo appuntamento con la sezione “Scintille di Jazz”, rivolta ad artisti emergenti, curata da Tino Tracanna: di scena, per un doppio set (ore 19 e 20.30) nel solco della musica di Charles Mingus, il duo orobico chitarra-sax formato da Marco Pasinetti e dal veterano Guido Bombardieri.

Alle 21 al Teatro Sociale doppio concerto con il trio dell’acclamato pianista statunitense Vijay Iyer, figura preminente dello scenario jazzistico contemporaneo, e con il quartetto del batterista Roberto Gatto.

Venerdì 18 marzo

È l’Auditorium di Piazza della Libertà ad ospitare il primo concerto della giornata che, alle 17, avrà come protagonista il raffinatissimo trio del chitarrista danese Jakob Bro, del trombettista norvegese Arve Henriksen e del batterista spagnolo Jorge Rossy.

Alle 21, per la prima delle tre serate in abbonamento, salirà su palcoscenico del Teatro Donizetti un altro dei pianisti più in auge del momento: Fred Hersch, coadiuvato per l’occasione dal contrabbassista Drew Gress e dal batterista Joey Baron, nonché da uno special guest di assoluto riguardo come Enrico Rava. A seguire un inedito quartetto tutto a stelle e strisce capitanato dal batterista Jeff Ballard e comprendente il sassofonista Logan Richardson, il chitarrista Charles Altura e il bassista Joe Sanders.

Due i momenti della giornata dedicati a “Scintille di Jazz”: alle 19, allo Spazio Polaresco, con il trombettista friulano Mirko Cisilino e il suo interessante quintetto “Effetto Carsico”; alle 22.30, al Dieci10, con il trio del contrabbassista bergamasco Marco Rottoli, allargato al navigato sassofonista veneto Michele Polga.

Sabato 19 marzo

È Brad Mehldau l’indiscussa, attesissima star della terza giornata di Bergamo Jazz 2022: il pianista originario della Florida si esibirà in totale solitudine rappresentando l’unico evento concertistico della serata al Teatro Donizetti (ore 21), come da suo desiderio per poter regalare al pubblico del festival una lunga performance dopo l’annullamento del suo concerto in trio del 2020 a causa del primo lockdown.

La programmazione della giornata avrà inizio alle ore 11 all’Accademia Carrara per il concerto della chitarrista americana Ava Mendoza, artefice di una musica che mescola sonorità avant-garde, prese anche dal mondo del rock più sperimentale. Alle 17, all’Auditorium di Piazza della Libertà, sarà il turno di una compagine europea di recentissima costituzione, diretta dal violinista francese Régis Huby e forte del contrabbassista connazionale Claude Tchamitchian, del trombettista inglese Tom Arthurs, del chitarrista scandinavo Eivind Aaarset e del batterista italiano Michele Rabbia.

Per “Scintille di Jazz”, alle 19, Daste darà voce al clarinettista milanese Federico Calcagno, realtà ormai affermata del nuovo jazz made in Italy, e ai suoi “The Dolphians”, in omaggio al grande polistrumentista Eric Dolphy, mentre alle 22.30 il Dieci10 accoglierà sul suo palcoscenico il trio del sassofonista, anch’egli originario del capoluogo lombardo, Nicolò Ricci.

Domenica 20 marzo

La quarta e ultima giornata di Bergamo Jazz 2022 avrà come apertura, alla Sala di Porta Sant’Agostino (ore 11), l’avventuroso duo formato dal trombettista americano Rob Mazurek e dall’italiano Gabriele Mitelli.

Nel pomeriggio, alla Sala Piatti, (ore 15), musica brasiliana con un omaggio ad Antonio Carlos Jobim reso dal Trio Correnteza, ovvero il clarinettista Gabriele Mirabassi, autentico virtuoso del suo strumento, il chitarrista Roberto Taufic e la cantante Cristina Renzetti.

L’improvvisazione più fantasiosa sarà quindi al centro dell’esibizione, al Sociale (ore 17), di Giornale di Bordo, superquartetto a mezza via tra jazz e world music che allinea i sardi Gavino Murgia (sassofoni), Antonello Salis (pianoforte, fisarmonica) e Paolo Angeli (chitarra sarda preparata) insieme al chicagoano Hamid Drake alla batteria.

Finale di giornata e di festival al Donizetti (ore 2) con il quartetto del giovane talento del jazz vocale Michael Mayo. Nella seconda parte, il progetto in salsa cubana “Viento y Tiempo” di Gonzalo Rubalcaba e Aymée Nuviola.

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