L'entrata nella scuola di "Amici" di Angelica Gori fa discutere, tra critiche e parole in sua difesa
Per qualcuno è una raccomandata, perché figlia di Giorgio Gori e Cristina Parodi, per altri il problema è che ha una carriera già avviata

Le anticipazioni parlavano ormai chiaro, ma con il passaggio in onda della puntata di Amici di domenica 13 ottobre, ormai è ufficiale. Angelica Gori, in arte chiamamifaro, è entrata nel talent. Il suo ingresso nel programma è avvenuto dopo la sfida con Alena, arrivata ultima la scorsa settimana, e si è basata esclusivamente sugli inediti portati dalle due e giudicati da Charlie Rapino.
Scelta divisiva
Il giudice non ha avuto dubbi sulla superiorità della figlia dell'ex sindaco di Bergamo, ora eurodeputato, Giorgio Gori, e della giornalista Cristina Parodi. Se la decisione è passata liscia durante il programma, sui social la questione si è fatta più burrascosa.
In molti criticano la ragazza di essere essere riuscita a entrare nel talent solo perché "figlia di", altri, pur riconoscendone le qualità, sottolineano come, a differenza di altri giovani, la ragazza non avrebbe bisogno di un lancio di questo tipo: «Non è tanto l'essere "figlio di", ma il fatto che abbia già una carriera avviata, dato che ha già aperto e partecipato a dei concerti, ha già inciso e pubblicato degli Ep».
Effettivamente, chiamamifaro è un progetto già di buon successo, con 42 mila ascolti mensili su Spotify, 36 mila follower su Instagram e all'attivo una partecipazione alle selezioni di Sanremo Giovani 2024 e al concertone del Primo Maggio scorso.
«I "figli di" sono persone come tutti»
Così tra i commenti c'è chi difende la ragazza, che tra l'altro si è da poco laureata al Cpm di Milano, «"I figli di", sono persone come tutti. Pregiudizi assurdi, se son bravi e meritano, perché non dovrebbero partecipare: non capisco tutta questa cattiveria» e chi invece sobilla un «l'hanno fatta prima laureare e poi messa in sfida con quella più scarsa per farla entrare».
Ora sarà la sua crescita all'interno della scuola a decretarne l'arrivo o meno al serale.