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Comun Nuovo-Genova, un filo rosso rappresentato dalla voce di Ilaria

Comun Nuovo-Genova, un filo rosso rappresentato dalla voce di Ilaria
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Il boato del Ponte Morandi ha provocato una ferita non ancora rimarginata per la città di Genova. Le undici tracce musicali del cd realizzato dagli "Ila and her Fellows" vogliono essere undici punti di sutura per curare lo squarcio profondo nell’orecchio della città. In pochi mesi, Ila Scattina, insieme a un collettivo di musicisti genovesi e lombardi, ha dato vita a Per Genova, un disco di canzoni tradizionali genovesi, acquistabile sul sito Produzioni dal basso e il cui devoluto andrà al Comitato Lavoratori Zona Rossa.

 

 

«L’idea mi è venuta lo scorso dicembre, quando mi è passato per la testa di registrare qualche traccia di canzoni popolari genovesi» rivela con entusiasmo Ila Scattina, cantante, fotografa e regista originaria di Genova ma residente a Comun Nuovo da tredici anni. «Sono autrice di una web-serie intitolata I testimoni di Genova nella cui sigla finale sono riprese delle strofe di canti tradizionali della mia città natale. Inizialmente volevo semplicemente registrare le canzoni presenti nella serie, eseguendole però per intero. Piano, piano, parlando con amici e conoscenti che lavorano nell’ambito musicale, ho raccolto sempre più proposte di collaborazione: tutti volevano dare il proprio contributo! Da questa voglia di abbracciare la causa è nato il collettivo “Ila and her fellows”. Con questo nome avevamo già pubblicato nel 2014 un disco di brani classici del repertorio tradizionale americano. Nel progetto per Genova a squadra è leggermente cambiata, ma abbiamo deciso di mantenere comunque lo stesso nome».

 

 

Mandolini, bassi, chitarre, percussioni, pianoforti e voci fra le quali spicca sempre presente quella di Ila hanno creato un disco prevalentemente acustico, che dalle tradizionali Ma se ghe penso e Oulidin oulidin oulidena va alle più conosciute Crêuza de mä di Fabrizio De André e... [QUI potete sostenere l'iniziativa!]

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 43 del BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 4 aprile. In versione digitale, qui.

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