«La Coppa Italia è possibile»

Il sogno del Papu: alzare un trofeo con la fascia da capitano della Dea

Il sogno del Papu: alzare un trofeo con la fascia da capitano della Dea
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«Se vinciamo lo scudetto, smetto e mi metto ad allenare i pulcini». Il Papu Gomez, capitano e trascinatore dell’Atalanta di Gasperini, non è mai banale. Alla vigilia della doppia sfida con Juventus e Dinamo Zagabria, il numero 10 della Dea ha fatto il punto della situazione e ha regalato qualche perla delle sue, confermando di credere al passaggio del turno in Champions.

Papu, due settimane di sosta e adesso subito Juventus e Dinamo. Sensazioni?

«Dopo la sosta la prima gara è sempre dura, il carico di lavoro è alto e quindi magari andrà meglio con la Dinamo. Siamo rimasti in pochi a Zingonia, le nazionali in questo periodo impegnano parecchio, ma ci siamo allenati molto e quindi non sarà semplicissimo andare subito forte».

Prima della sosta eravate stanchi?

«Discorso ampio. Ci può stare un po’ di fatica, è normale e con tante gare intense diventa complicato gestire le forze. L’unica nella quale abbiamo pagato un po’, però, è quella con il Cagliari forse, dove siamo anche rimasti in dieci. Per me, senza l’espulsione, sarebbe andata diversamente».

Si parla dei sardi come della nuova Atalanta.

«È un po’ presto. Però capisco l’emozione della gente e penso siano una bellissima squadra. Conosco il mister e il preparatore, oltre a Castro e altri giocatori: sono contento per loro. Hanno messo qualità nella rosa e sicuramente possono stare lì in alto a lottare per l’Europa. Il fatto che ne parlino tutti, però, un po’ ci aiuta, per noi può anche essere un modo per non avere troppa pressione. Noi puntiamo alle prime sei, sette posizioni, vedremo in primavera».

La gara con la Juventus ha sempre fascino. E non sembriamo neppure così distante da lei...

«Il gap lo abbiamo un po’ ridotto, rispetto al primo anno abbiamo sempre migliorato i risultati e abbiamo anche sempre fatto gol. In casa e anche a Torino. Ci siamo avvicinati, speriamo di migliorare ancora».

In questo periodo si parla molto di Var: cosa ne pensa?

«Ultimamente ci sono stati tanti errori, in ogni gara capita qualcosa, ma mi preoccupano di più gli errori dell’arbitro. Il Var aiuta, ma se lo usano tanto significa che l’arbitro sbaglia molto. Mi piace...

 

Articolo completo a pagina 21 di BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 28 novembre. In versione digitale, qui.

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