Donazioni di plasma ora anche all'ospedale Papa Giovanni (e non più solo all'Avis)
L’attività di raccolta è una conseguenza naturale del programma di ricerca nato ad aprile sul plasma iperimmune, utilizzato in via sperimentale per curare i pazienti Covid
Chi lo desidera può donare il proprio plasma nel centro attivato all’ospedale di Bergamo. Il nuovo servizio, attivato ad aprile dal Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale del Papa Giovanni, consente la raccolta di plasma da aferesi, utilizzato per la cura dei pazienti con patologie ematologiche, neurologiche, metaboliche e per le terapie a base di emoderivati come immunoglobuline, albumina e fattori della coagulazione.
«L’attività di raccolta è una conseguenza naturale del nostro programma di ricerca sul plasma iperimmune – spiega Anna Falanga, direttore del Simt e del dipartimento interaziendale Medicina trasfusionale ed Ematologia della provincia -. Durante la prima e seconda ondata della pandemia, su 3 mila candidati alla donazione di plasma iperimmune, provenienti da tutta la provincia, sono stati selezionati 866 aspiranti donatori di plasma, di cui 425 sono risultati idonei per il plasma iperimmune. Gli altri donatori sono stati reclutati per la donazione di plasma ad uso clinico o farmaceutico».
Il centro di raccolta è nato infatti ad aprile, durante la prima fase della pandemia, quando il Simt ha avviato la raccolta di plasma iperimmune per utilizzarlo come terapia sperimentale per i malati Covid. Una somministrazione che prosegue ancora oggi al Papa Giovanni, promotore dello studio “Immuno-Covid”.
La donazione è un atto volontario, anonimo e gratuito, ma che può aiutare molti malati a migliorare le proprie condizioni. L’aspirante donatore, che deve avere un’età compresa tra i 18 e i 67 anni, può prenotare la visita di idoneità grazie ad una nuova agenda online. La procedura guidata, presente sulla pagina dedicata alla raccolta del plasma, nel sito web del Papa Giovanni, accompagna passo dopo passo fino alla selezione dell’appuntamento prescelto. Ottenuta la valutazione di idoneità è possibile prenotare la donazione di plasma. Per coloro che sono già donatori periodici in altri centri è possibile fissare direttamente la donazione di plasma.
«La difficile gestione clinica della pandemia ha offerto l’opportunità, in alcuni casi, di dare uno sviluppo ai servizi esistenti – conclude Fabio Pezzoli, direttore sanitario dell’Asst Papa Giovanni XXIII -. È il caso della raccolta di plasma, nato da un'attività di ricerca orientata all'attività clinica. Da questa emergenza nasce oggi un’attività in più, rivolta a centinaia di pazienti da tutta la provincia».
La procedura di aferesi non compromette lo stato di salute del donatore che può tornare alla sua vita normale subito dopo aver donato. La legge prevede però anche il diritto all’astensione al lavoro per l’intera giornata lavorativa in cui si effettua la donazione. In ogni caso, è consigliato seguire le indicazioni presenti nel Vademecum del donatore consultabile sul sito dell’ospedale.