Anche la dott.ssa Patrizia Graziani partecipa a “Cara Santa Lucia, vorrei…”. Ecco la sua letterina
Pubblichiamo la lettera che Patrizia Graziani, dirigente dell'Ufficio scolastico territoriale di Bergamo, ha scritto a Santa Lucia aderendo all’iniziativa benefica “Una letterina uguale un pasto donato” promossa da PrimaBergamo in collaborazione con Italtrans. Per ogni letterina che riceveremo sul sito carasantaluciavorrei.it, doneremo un pasto alle persone più bisognose grazie alla collaborazione con il Banco Alimentare.
Cara Santa Lucia,
a dicembre qui a Bergamo tutti viviamo la magia della tua attesa. I grandi rivivono i ricordi di Santa Lucia che portava semplici mandarini, i genitori ricordano l’emozione dei doni “della notte più lunga” e i piccoli, coinvolti e avvolti dalle luci e dai riti dell’attesa, si immergono nei desideri. Ogni ambiente attende la tua venuta e nella Scuola con tanti piccoli segni, risuona l’eco dell’appuntamento con te. Nonostante i tanti cambiamenti e le novità nel nostro modo di essere a scuola, respiriamo anche quest’anno un clima di magica attesa che prende forma man mano si avvicina il 13 dicembre.
Osservo e raccolgo quotidianamente informazioni sulla vita della nostra comunità scolastica. A settembre i bambini erano certo un po’ frastornati e in qualche caso parevano un po’ spaventati da tutte le cose accadute ma, in un mese, con le loro insegnanti hanno trovato un nuovo modo di star ugualmente bene a scuola, pur con le mascherine, i distanziamenti, il gel. A scuola si è stabilita una nuova e serena normalità, diversa da quella vissuta fino a poco tempo fa. Ora mentre si avvicina la notte di Santa Lucia, torna la voglia dei vecchi riti dell’attesa e si raccolgono i tanti desideri di ogni bambino così come i nostri desideri di adulti che li abbiamo presi in cura.
Anch’io Santa Lucia ti esprimo quel che vorrei per loro. Per i piccoli dell’Infanzia vorrei che potessero uscire dalla bolla, perché anche se abbiamo cercato che per i bambini fossero grandi, translucenti e trasparenti bolle di sapone, esse sono comunque un limite al rapporto con tutti i compagni.
Per i bambini della Primaria che più vivono l’attesa ed il sogno di te, vorrei un regalo speciale: non qualcosa in più, ma piuttosto una piccola cosa in meno. Cara Santa, spegni la didattica online per un pochino, perché tutti per un breve tempo ritornino ad avere le stesse possibilità, perché non ci sia differenza tra chi possiede la connessione veloce in fibra e chi non ha alcuna connessione e perché l’imparare possa avvenire per tutti attraverso la relazione con il proprio insegnante. Una relazione di fiducia, di sguardi e sorrisi, di gesti e parole, di tempi di attesa e di pazienza che lo schermo del PC, anche se ad alta risoluzione non può sostituire.
Anche per i ragazzi della Secondaria, vorrei che tu “spegnessi” per poco la comunicazione web e social. In particolare, penso agli studenti della scuola secondaria di primo grado, che forse impropriamente già consideriamo “adulti”, anche se in realtà ancora non lo sono ed hanno, anzi, più bisogno di attenzioni e di essere compresi.
Per tutti gli studenti “grandi”, infine, ti chiedo il dono di far assaporare che l’imparare strada facendo darà loro sempre più gusto e soddisfazione ma non dovranno dimenticare che qualsiasi innovazione, anche quella digitale, sicuro strumento per il loro successo formativo e personale, non potrà sostituire la profondità e la bellezza delle relazioni umane. So che il mio desiderio è un po’ fuori dagli schemi dei discorsi sulla scuola degli ultimi tempi, ma te lo chiedo perché tu sei anche la Santa che protegge la vista. Fa’ che gli occhi dei nostri bambini siano sempre curiosi, ben attenti e vigili a cogliere saperi e conoscenze, ma soprattutto fa’ che i loro insegnanti colgano il luccichio e la scintilla che illumina gli occhi di chi è felice ogni giorno per aver imparato una cosa nuova.
Il mondo davanti a noi si rinnova velocemente e a volte non sappiamo più cosa e dove guardare.Tu guidaci con la tua luce a ritrovare sempre forme nuove per prendere per mano i nostri bambini e rispondere ai loro nuovi ma sempre vecchi rinnovati bisogni, nel rispetto dell’andamento dei tempi ma anche del loro tempo. Ora è il tempo dell’attesa, niente Byte… solo desideri.
Sono tantissime le letterine che abbiamo già ricevuto in redazione, vi ringraziamo di cuore! Le ultime ricevute le potete leggere sul numero di PrimaBergamo in edicola (o QUI in edizione digitale). Intanto, fino al 12 dicembre continuate a scriverci sul sito carasantaluciavorrei.it