Una bella notizia per gli sportivi: le ciliegie sono un toccasana

Delle ciliegie si sa molto: che sono golose a tal punto che una tira l’altra; che è meglio mangiarle prima della festa di San Giovanni, cioè del 24 giugno, perché poi potrebbero essere abitate dal baco; che in Francia, un tempo ci si dichiarava all’amata appendendo alla porta della sua casa una coppia di ciliegie belle e rosse; che sono ricche di vitamine e molti altri principi nutritivi. Mentre è meno noto, forse, che sono il frutto ideale per chi fa sport, infatti grazie alle loro proprietà antinfiammatorie, aiutano a combattere il dolore post-allenamento, favorendo anche un più rapido recupero muscolare.
Le ciliegie sono sportive. Non è un errore, avete letto bene. Anche se molto dipende dal loro colore, infatti più sono rosse e scure, meglio è: vuol dire che contengono polifenoli e antociani, i quali sono concentrati soprattutto nella buccia, conferendo alle ciliegie una elevata capacità antiossidante e calmante. Due potenzialità eccellenti nello sport: infatti l’azione sinergica di queste sostanze contribuisce a ridurre l'infiammazione che spesso si associa a uno sforzo o a un'attività fisica, specie se intensi, a vantaggio soprattutto dei muscoli che possono così riacquistare con maggiore rapidità il loro stato di forma e performance. Ovvero le ciliegie, sia mangiate fresche ma anche sotto forma di integratori, o bevute come succo, andrebbero a lenire gli esiti che si generano dallo stress meccanico dello sport il quale è spesso responsabile, oltre che della diminuzione della potenza e forza muscolare, anche di danni a carico dell’organo spesso e di un possibile stato infiammatorio. In funzione di questa proprietà lenitiva, le ciliegie potrebbero essere consigliate anche a chi soffre di patologie croniche a base infiammatoria, come ad esempio le malattie dell’apparato intestinale, sebbene sia meglio sempre consultare il medico prima di un consumo fai-da-te.
Quando mangiare le ciliegie. A chi piacciono, e ne è goloso, sempre, non ci sono controindicazioni. Ma se l’intento è di fare bene in caso di sport, allora il momento ideale, dicono gli esperti, è consumarle sia prima che dopo l’attività fisica. Come a dire che possono contribuire a svolgere un'azione preventiva-protettiva, insomma preparatoria, e cautelativa in seguito dello sforzo compiuto. Infatti il maggiore dolore da stress sportivo si attua nelle 24-48 ore successive alla pratica, che il frutto o il succo potrebbero aiutare a contenere o a limitare. Occorre però mangiare ciliegie molto fresche, cioè senza ammaccature, che non siano rimaste in frigorifero diversi giorni essendo un frutto facilmente deperibile, e che siano state conservate alla corretta temperatura di 4°C.
Sono functional foods. Le ciliegie sono, come diversi altri alimenti, cibi funzionali, cioè, oltre a nutrire, collaborano con le loro proprietà anche ad aumentare lo stato di benessere dell’intero organismo. Merito dei tanti principi nutritivi di questo frutto che apporta, insieme agli antiossidanti, anche potassio, calcio, fosforo, rame e vitamine A, C, K e del gruppo B con pochissime calorie: 40 ogni 100 grammi, al pari di quelle fornite, ad esempio, da una sola mela o pesca, da una fetta di pancetta cotta o da 10 grammi di formaggio grattugiato. In particolare:
- le vitamine A e C svolgono una azione protettiva verso diversi apparati, quali il sistema immunitario, le cellule, la pelle e la vista, quest’ultima difesa soprattutto dalla vitamina A che contiene retinolo. Il quale struttura parte delle cellule presenti nella retina consentendo così di vedere i colori ma anche di orientarsi nel buio. La vitamina C, invece, favorisce la sintesi del collagene che dà così più elasticità e tonicità alla pelle, ma in generale protegge le cellule anche dalle infezioni di origine virale e potenzia gli anticorpi IgM e IgG, utili a combattere le infiammazioni acute e croniche.
- Il potassio aiuta a regolare la pressione.
- Il fosforo rafforza, invece, le ossa perché permette all’organismo di assorbire meglio il calcio a livello intestinale, allontanando così il rischio di fratture.
- Il calcio, sebbene sia presente in quantità inferiori rispetto ad altre sostanze, dà il suo contributo alla protezione di ossa e denti.