Gli studi scientifici

I benefici degli sport acquatici Dal nuoto alle ultime tendenze

I benefici degli sport acquatici Dal nuoto alle ultime tendenze
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Esiste una palestra cardiotonica eccellente: l’acqua. Permette di allenarsi in maniera efficace, riducendo lo sforzo fisico poiché in acqua, immersi almeno sino alle spalle, il peso diminuisce di circa l’8 per cento, potenziando la forza muscolare e la resistenza fino a migliorare anche la circolazione sanguigna. Con un ulteriore vantaggio: l’azzeramento del rischio di traumi e contusioni; merito dell’azione protettiva della densità dell’acqua, che rende così gli sport acquatici adatti a tutte le età, dai neonati agli over 70. E nemmeno le eventuali alte temperature esterne o il caldo possono costituire una scusante, perché un ambiente più fresco in cui allenarsi non si è mai visto.

 

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I benefici degli sport acquatici. Ce n’è per tutti i gusti: dall’acquagym al boxing splash, cioè la boxe in acqua, al fit paddling, esercizi eseguiti su una tavola, all’hydro-bike, la bicicletta acquatica, al water grid, allenamenti a circuito fatti al fresco, al water tai-chi. Sono solo alcune delle proposte di attività in ambiente liquido di questo 2017, così nuove da non essere neppure tutte disponibili nelle piscine. Attività acquatiche accomunate da più di un beneficio: tonificano il corpo, fanno bene soprattutto all’apparato cardiovascolare, senza affaticare chi le pratica. Cosa chiedere di più?

Il merito va tutto all’acqua, spiegano gli esperti, che alleggerisce il peso svolgendo anche una funzione ammortizzante contro traumi e danni alle articolazioni, contusioni, distorsioni e ogni altro rischio cui possono essere esposte soprattutto le gambe. Insomma gli sport acquatici, a detta degli esperti della Federazione Italiana Nuoto, sarebbero a prova di infortunio, a differenza di quelli terresti, poiché la densità dell’acqua simile a quella del corpo protegge, facendo da cuscinetto e annullando quasi del tutto l’azione della forza di gravità. Vantaggi che rendono gli sport in acqua sicuri da zero anni fino a che la forza fisica regge e perfetti anche in condizioni di sovrappeso, permettendo movimenti ed esercizi che invece a terra sarebbero preclusi per la difficoltà e i potenziali danni per le articolazioni.

 

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Fa bene al cuore. Gli sport acquatici tonificano persino il muscolo cardiaco, a vantaggio di una riduzione della possibile insorgenza di malattie cardiovascolari ma anche del dimezzamento del rischio di mortalità rispetto, ad esempio, a chi conduce una vita sedentaria, come attestano le ultime linee guida dei Centers for Diseases Control and Prevention americani. E lo dimostrano anche diversi studi scientifici: ad esempio una ricerca del Montreal Heart Institute, in Canada, in un piccolo gruppo di giovani in buona salute impegnati a praticare bicicletta terrestre e acquatica ha rilevato che la frequenza cardiaca e il consumo di ossigeno erano migliori se l’attività veniva condotta in ambiente liquido, accreditando all’hydro-bike maggiore efficacia e beneficio per l’apparato, e dunque la salute, cardiorespiratoria.

Questo perché il sistema cardiovascolare quando il corpo è immerso nell’acqua fino al torace lavora meglio; la pressione idrostatica dell’acqua, spiegano gli specialisti in Cardiologia e medicina dello sport del Coni, favorirebbe infatti il ritorno venoso del sangue dalle gambe fino al cuore alleviandone la fatica  a tal punto che la frequenza cardiaca in allenamento in acqua è più bassa. Ovvero ad ogni battito verrebbe pompato più sangue che, per merito della pressione dell’acqua sulle gambe e sulla parte inferiore del corpo, affluisce al cuore con maggiore facilità ed efficacia.

 

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Invece un altro studio, pubblicato sull’American Journal of Physical Medicine and Rehabilitation, attesterebbe che 150 minuti a settimana, suddivisi in tre sedute da 50 minuti ciascuna di fitness in acqua, potrebbero essere benefici in caso di infarto. Tuttavia, in presenza di specifiche patologie, è bene farsi sempre consigliare dai propri medici di riferimento e non praticare mai il fai-da-te. Inoltre, in caso di problemi di cuore, durante le sedute di allenamento acquatico è consigliato indossare un cardiofrequenzimetro da acqua o imparare a contare i battiti dal collo, per monitorare sia l’intensità dell’allenamento sia la frequenza cardiaca.

Per i più tradizionalisti. Restano sempre validi e efficaci il nuoto, l’acquagym o le camminate in acqua di mare immersi fino alle spalle. Gli allenamenti in verticale aumentano i benefici per la circolazione poiché le gambe, trovandosi a una maggiore profondità, sono sottoposte a pressione idrostatica più intensa, cui si aggiunge il naturale movimento dell’acqua che funga da massaggio connettivale, con una sorta di azione linfodrenante utile a combattere cellulite e ritenzione idrica. Tanto meglio, concludono gli esperti, se l’acqua è quella del mare e non della piscina, perché è ricca di sali minerali: un altro toccasana per la salute.

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