Rivalità

Bruce Springsteen a Bergamo: per adesso la Capitale della Cultura dovrà aspettare

Dopo la notizia che Quentin Tarantino sarà a Brescia, Palazzo Frizzoni cerca un altro nome di spicco da ospitare

Bruce Springsteen a Bergamo: per adesso la Capitale della Cultura dovrà aspettare
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Tanto si è festeggiato, in Comune ed alla Fondazione Donizetti, dopo il via libera allo spettacolo su Raffaella Carrà, un’opera lirica che proporrà in maniera insolita la figura della cantante icona del pop italiano. Un progetto a cui tenevano in particolare il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, ed il direttore della lirica del teatro, Francesco Micheli, peraltro organizzatore dell’inaugurazione della Capitale della Cultura.

Una felicità che, però, in qualche modo è “turbata” da due fattori: il primo è Quentin Tarantino ospite a Brescia, la città gemella in questo percorso del 2023. Il famoso regista di film, ormai entrati nella storia del cinema, presenterà il suo recente saggio, attirando sicuramente un gran numero di persone e portando prestigio alla Leonessa, che è riuscita a portare un personaggio del suo calibro in Italia. Un Paese dove si fece conoscere nel lontano 1992 al Noir festival di Viareggio con quel film, Le Iene, che fu poi un successo di pubblico e critica.

Il secondo elemento è il desiderio, ormai da tempo, del presidente della Fondazione Giorgio Berta di far arrivare Bruce Springsteen a Bergamo ma, secondo le indiscrezioni pubblicate oggi (sabato 4 febbraio) sul Corriere Bergamo, per adesso non c’è niente da fare: già per lo spettacolo della Carrà si è fatto fatica a reperire tutti i fondi e, per un suo concerto, tra cachet e costi correlati, si spenderebbero non meno di centomila euro. Berta avrebbe voluto invitare il Boss, che sarà in Italia con tre concerti tra maggio e luglio, per la re-inaugurazione del teatro ma, a quanto sembra, non si è ancora trovata la data giusta e per il momento si dovrà aspettare.

Tuttavia, è chiaro che in qualche modo Palazzo Frizzoni dovrà trovare un altro nome illustre per la Capitale della Cultura, l’altra, la nostra: magari, al posto del regista di Kill Bill, un’ospitata dei fratelli Coen, con proiezione di qualche nota pellicola a piazza Dante? Al momento, pura fantascienza.

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