L'iniziativa

"Cara Santa Lucia vorrei...", grazie a voi donati cinquantamila pasti ai più bisognosi!

Il gruppo editoriale Netweek ha reso noti i grandi risultati ottenuti con la sua proposta. Grazie a Banco Alimentare e Imetec per la collaborazione

"Cara Santa Lucia vorrei...", grazie a voi donati cinquantamila pasti ai più bisognosi!
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Grazie! Non possiamo che ringraziare i tantissimi lettori, grandi e piccoli, che ci hanno inondato di lettere indirizzate a Santa Lucia e a Babbo Natale condividendo con noi i loro desideri e permettendoci di aiutare tante persone. Infatti, attraverso di esse, il nostro gruppo editoriale Netweek ha donato più di cinquantamila pasti destinati ai più bisognosi grazie alla collaborazione con Banco Alimentare.

Per ogni letterina ricevuta, abbiamo donato il contributo economico necessario a distribuire 500 grammi di alimenti a chi è in difficoltà, pari a un pasto in base ai Livelli di Assunzione di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana. E oltre ai lettori e al Banco Alimentare, ringraziamo anche gli altri partner che quest’anno ci hanno supportato in questo progetto, in primis Imetec.

Un gesto di solidarietà che risponde proprio ai desideri espressi nelle letterine dei nostri lettori: bambini, adulti, politici, sportivi e personaggi dello spettacolo, tutti - oltre ovviamente a desideri più personali - hanno chiesto pace nel mondo e una vita dignitosa per ogni persona. Riportiamo solo alcuni esempi che rappresentano bene tutti i messaggi arrivati.

La piccola Paola ha scritto: «Esprimerò un desiderio: che non manchi cibo nel mondo, ma anche viaggiare nel mondo». E il piccolo Luca ha chiesto: «Cara Santa Lucia, vorrei non dover più sentire parlare di guerra. Vorrei che la mia mamma non debba più preoccuparsi per le bollette da pagare. Desidero tanto, al risveglio del 13 dicembre, poter trovare una dolce sorpresa da scartare insieme alla mia sorellina Marta».

Anche Alessandra Locatelli, ministro per le Disabilità, ha inviato la sua lettera: «Caro Babbo Natale, aiutaci a lavorare al meglio affinché bambini e adolescenti di tutto il mondo possano avere a disposizione ciò che è necessario per vivere una vita ricca di opportunità. Sotto l’albero di Natale quest’anno vorrei che ciascuno di loro possa trovare sicurezza, cura, educazione e felicità. E soprattutto speranza».

Questo era il nostro obiettivo: alimentare la speranza. E speriamo di esserci in qualche modo riusciti, ovviamente grazie al vostro aiuto. Sui siti dedicati, ovvero carasantaluciavorrei.it e carobabbonatalevorrei.it, oltre che sulle pagine del nostro giornale, abbiamo pubblicato tutte le lettere ricevute, testimonianza concreta dell’affetto per i nostri territori e della bontà dei vostri cuori. Abbiamo cercato di alimentare la speranza anche andando direttamente in tante scuole del nostro territorio, accompagnati proprio da Babbo Natale, e incontrando migliaia di bambini entusiasti.

In alcuni istituti scolastici, poi, grazie alla collaborazione del Banco Alimentare abbiamo organizzato degli incontri per sensibilizzare i più piccoli sul tema dello spreco alimentare, vivendo momenti molto toccanti e durante i quali abbiamo scoperto come ognuno di noi possa dare il proprio contributo per un futuro migliore e fare la differenza ogni giorno, con gesti semplici ma importanti.

«Siamo orgogliosi del successo ottenuto anche quest’anno, delle lettere raccolte e soprattutto delle tante persone in difficoltà che abbiamo potuto aiutare. Ringraziamo quindi i lettori e tutti i partner che ci hanno accompagnato in questa edizione di “Caro Babbo Natale vorrei” e “Cara Santa Lucia vorrei”, a partire dal Banco Alimentare, con cui speriamo di poter collaborare ancora in futuro», ha commentato l’amministratore delegato di Netweek, Alessio Laurenzano.

Che ha poi aggiunto: «Il nostro gruppo editoriale cresce e si rafforza, mantenendo forte il legame con i territori e le comunità che ci vivono. E continueremo a promuovere iniziative come questa, che nascono per valorizzare le nostre tradizioni e rendere protagonisti i nostri lettori, senza dimenticare di sostenere chi si trova in situazione di bisogno. Avere a cuore i nostri territori vuol dire raccontarli e sostenerli, sempre».

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