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Cinque commoventi storie d’amore che meritano di essere raccontate

Cinque commoventi storie d’amore che meritano di essere raccontate
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L’amore è uno dei sentimenti più inflazionati nella narrativa, che essa sia letteraria, musicale o cinematografica. Del resto, però, è anche un tema che attrae sempre il pubblico, affascinato dall’essere spettatore di una storia d’amore straziante nella sua dolcezza, tenerezza e anche sofferenza. L’importante è che alla fine ci sia sempre (o quasi) il lieto fine e che l’amore trionfi sopra tutto e sopra tutti. Sappiamo bene che, nella vita reale, non è proprio così: l’amore può essere una cosa tanto bella quanto dolorosa. È un sentimento che fa venire a patti la maggior parte delle persone con i propri difetti e quelli degli altri, il risultato di un perfetto equilibrio tra pazienza, gioia e dolore.

Eppure la realtà non è priva di storie che ci riportano a una visione dell’amore romanzesca, dove a trionfare è veramente la forza di questo immenso sentimento, che da sempre smuove passioni e animi umani. Vogliamo allora raccontarvi 5 di queste storie, in grado di far tornare a credere nell’amore anche coloro che (dicono) hanno perso la fede. Perché, per quanto la vita di tutti i giorni non sia un romanzo di Sparks, alla fine è bello crederci.

 

Tutto l’amore in un diario, per vincere la malattia

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Questa è la storia di Jack e Phyllis Potter, una coppia inglese che nel 2014 ha celebrato i 70 anni di vita insieme. Sin da bambino, Jack ha una passione per la scrittura che lo ha portato a tenere un diario quotidiano. Negli anni non ha mai perso l’abitudine e oggi vanta, come si può immaginare, un considerevole numero di diari in cui è trascritta tutta la sua vita. Una vita che, dal 4 ottobre 1941, va di pari passo con quella di Phyllis. È quella la data in cui i due si sono incontrati e si sono perdutamente innamorati l’uno dell’altra. Nel suo diario, Jack scriveva: «È stato un pomeriggio fantastico. Ho ballato con una ragazza meravigliosa. Spero di rivederti». Sedici mesi dopo si sposarono.

La coppia ha vissuto una vita di coppia felice, fino al 2008, quando Phyllis si ammala di demenza senile. La malattia, mese dopo mese, va peggiorando e Jack si convince che la sua compagna ha bisogno di cure specifiche. Per questo Phyllis viene trasferita in una casa di cura. Jack la va a trovare ogni giorno, ma settimana dopo settimana si trova davanti una donna diversa, che non ha più memoria. È a questo punto che entrano in gioco i diari di Jack: ogni giorno, l’uomo, va a trovare la moglie armato di un diario e, insieme, ripercorrono la loro vita. Jack aiuta Phyllis a ricordarsi di lui, del loro amore, delle loro gioie e delle loro sofferenze, sempre condivise. Nell’oggi rivivono lo ieri e si abbandonano dolcemente al domani.

 

Nati insieme, morti insieme

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Era il 31 dicembre 1918 quando Les Brown Jr. ed Helen vennero al mondo. Vivevano in due paesi vicini, ma non si incontrarono mai fino alle scuole superiori, quando si innamorarono l’uno dell’altra. Provenienti da classi sociali profondamente diverse, le famiglie erano contrarie alla loro unione e per questo, ad appena 18 anni, decisero di fuggire insieme con un solo obiettivo: sposarsi. Cosa che avvenne nel 1937. Da allora hanno vissuto ogni giorno della loro vita insieme. Poi Les si ammala: il Parkinson inizia a consumarlo lentamente, giorno dopo giorno. Helen gli sta vicino. Lo porta in giro per Long Beach. Un giorno un commerciante della zona li vede abbracciati e li saluta. Helen lo chiama a sé e gli dice: «Non credi che mio marito sia l’uomo più bello al mondo?».

Le condizioni di Les peggiorano, fino a quando i medici non avvisano la famiglia che ha ancora pochi mesi di vita. Nessuno sa, però, che anche Helen è malata: tumore allo stomaco. Non vuole che si sappia, soprattutto dopo che ha saputo che al suo grande amore mancano pochi mesi di vita. Il 16 luglio 2013 a salutare per prima il mondo è proprio lei, Helen. Passano poche ore e si spegne anche Les. Nati insieme, morti insieme, uniti per tutta la vita dalla sottile ma potentissima forza dell’amore.

 

Amanti in guerra

David Szumiraj e Perla

David Szumiraj e Perla, negli anni della Seconda Guerra Mondiale, erano entrambi prigionieri in un campo di lavoro tedesco. Ogni giorno venivano mandati in un terreno, in condizioni di vita terribili, a raccogliere patate per ore e ore. Non si conoscevano, i gendarmi si guardavano bene dal far avere contatti tra uomini e donne del campo. Ma, un giorno, bastò uno sguardo: David e Perla si innamorarono. Ogni giorno la fatica e la sofferenza veniva messa da parte perché sapevano che in quel campo di patate avrebbero potuto trovare gli occhi dell’amore. Poco tempo dopo i nazisti decisero di smantellare il campo di prigionia. Nelle concitate fasi dell’evacuazione, David e Perla riuscirono finalmente a parlarsi. Si confessarono il loro amore e si promisero che, finita la guerra, si sarebbero sposati. Poi vennero divisi.

Iniziò un lungo viaggio per entrambi. David riuscì a fuggire dai nazisti e per settimane si nutrì solo di erba, facendo forza sulla promessa che aveva fatto alla sua amata per restare in vita. Poi arrivarono gli alleati e David venne tratto in salvo da un soldato americano, proprio quando era sul punto di mollare. Venne portato in una grande casa dove c’erano tante altre vittime delle angherie naziste. E dove c’era anche Perla. Da quel giorno si promisero che non si sarebbero più lasciati e che niente e nessuno li avrebbe più divisi. Per i successivi 60 anni hanno vissuto l’uno al fianco dell’altra, tramandando la loro storia alle generazioni future.

 

Un amore che ha superato un Oceano

Howard & Nancy Kleinberg Holocaust Survivor

Il 15 aprile 1945 i soldati tedeschi entrarono nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, un luogo di orrore dove circa 70mila persone si stima siano morte in appena 4 anni. Howard Kleinberg era tra i prigionieri. Oggi ricorda che «se volevi morire, dovevi trovare un posto tra i cadaveri non sepolti». Pochi giorni prima dell’ingresso degli americani, era stato incaricato dai gendarmi tedeschi di buttare alcuni cadaveri in una fossa comune. Deperito, malato e privo di forze, cadde al suolo stremato, in mezzo ai cadaveri. Fu così che lo trovarono i soldati americani e alcune donne, entrate per dare una mano, a Bergen-Belsen il 15 aprile 1945. Lo credevano tutti morto, ma una donna di nome Nancy si accorse che era ancora in vita. Per tre settimane Nancy si prese cura di lui, poi venne trasferito in un ospedale militare.

Quando venne dimesso iniziò a cercare la donna che gli aveva salvato la vita, invano. La cercò per settimane e settimane, fino a quando gettò la spugna e si trasferì nella lontana Toronto, dove vivevano alcuni suoi parenti. Lì incontrò altre famiglie di immigrati e qualcuno le parlò anche di una certa Nancy, anche lei fuggita dal Vecchio Continente. A Howard si aprì il cuore in due: forse era la “sua” Nancy. Era proprio così. Quando la incontrò le chiese se si ricordava di lui. La risposta fu un semplice “sì”, lo stesso che lei rispose alla domanda che lui gli fece anni dopo, quando le chiese se voleva sposarlo. Da oltre 65 anni lui la tratta come una principessa: «La amo ed è l’unico modo per ringraziarla per avermi salvato la vita» racconta oggi Howard.

 

In salute e in malattia

A differenza delle storia raccontate fino ad ora, questa è ambientata nei giorni nostri. È la storia del grande e commovente amore di Rowden e Leizel Go. Dopo anni di fidanzamento, la coppia di innamorati aveva fissato la data delle nozze, l’8 luglio. Ma pochi mesi prima del matrimonio, la terribile notizia: a Rowden venne diagnosticato un cancro in fase molto avanzata. Gli restavano pochi mesi di vita. Il dolore si insinuò nella coppia e la condizioni di salute di Rowden peggioravano di giorno in giorno. Nonostante ciò le famiglie dei due decisero di portare avanti, insieme, i preparativi per le nozze. Rowden fu ricoverato in ospedale a metà giugno e i medici vietarono all’uomo di alzarsi dal letto. Ma Leizel non voleva sentir ragioni: si sarebbe sposata con Rowden anche a costo di celebrare il matrimonio in ospedale. E fu proprio quello che avvenne: l’8 luglio, come previsto, la coppia ha pronunciato il fatidico “sì”, giurandosi amore eterno. A immortalare quegli attimi un video, che ha fatto il giro del mondo. La scena più toccante è quando Leizel, commossa, si avvicina a Rowden, sdraiato sul letto d’ospedale, e gli sussurra parole d’amore all’orecchio.

Poche ore dopo quell’inusuale matrimonio, Rowden, oramai marito di Leizel, si spense e morì. Fu in quel momento che la famiglia decise di pubblicare in Internet il video delle nozze: «La loro storia d’amore è la più bella dimostrazione che quando si pronuncia la formula “in salute e in malattia” si sta pronunciando un giuramento eterno, senza tempo. Il vero amore è eterno e senza tempo. Volevamo che la storia d’amore tra Rowden e Leizel fosse d’ispirazione a tanti e speriamo che così sia stato».

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