Nel 2013 rimborsi per 25 milioni

Con le compagnie telefoniche è una battaglia quotidiana

Con le compagnie telefoniche è una battaglia quotidiana
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Servizi non richiesti attivati automaticamente, con costi che ricadono naturalmente sulle nostre tasche; condizioni contrattuali mai sottoscritte magicamente comparse in bolletta; costi di recesso non proprio chiari; fatture contestate: la vita degli utenti è sempre più una battaglia quotidiana con gli operatori di telefonia mobile e fissa. A confermarlo i dati dei Corecom regionali, che Adnkronos ha reso noti lunedì 17 novembre: nel primo semestre del 2014 il numero di liti è aumentato del 31% rispetto al 2013, e oggi siamo già a quota 100mila, contro le 90mila con cui si è chiuso l’intero anno passato.

 

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Cosa sono i Corecom? Comitati regionali per le comunicazioni: previsti dalla legge Maccanico, che istituì l’Agcom (Autorità garante per le telecomunicazioni), hanno funzioni di organo di governo, garanzia e controllo sul sistema delle comunicazioni in ambito regionale. Nello specifico, il loro compito è di vigilare sull'esercizio dell’attività radiotelevisiva locale mediante il monitoraggio delle trasmissioni dell'emittenza locale, tenere il registro degli operatori di comunicazione e definire le controversie tra operatori del settore e utenti. Solo nel caso in cui attraverso i Corecom non si arrivi a una definizione della controversi, l’utente può appellarsi all’Agcom.

Di cosa si litiga. Come detto in apertura, i motivi per cui gli utenti litigano con operatori di telefonia, fissa e mobile, sono i più svariati. Se in passato, però, si contestava soprattutto l'attivazione di servizi non richiesti, oggi le principali questioni sono legate ai ritardi nell'attivazione di servizi e nei passaggi tra operatori, i costi di recesso e la contestazione di fatture. Numerosissime anche le liti legate alle condizioni contrattuali che sono state stabilite telefonicamente, cioè contro la legge: infatti, secondo un decreto in vigore proprio da quest’anno, è vietata la stipula di un contratto concluso solamente via telefonica, è sempre necessaria una conferma scritta dell’accordo verbale. Le compagnie, però, paiono non essersi ancora adattate, o, più furbescamente, in attesa della firma definitiva del cliente su contratto (che magari non arriverà mai), intanto applicano a contratto le clausole che ritengono siano già state sottoscritte verbalmente per via telefonica. Per questi motivi, come sottolinea Adnkronos, allo studio dei tecnici Agcom c’è un rafforzamento della disciplina normativa, con l’obiettivo di tutelare maggiormente gli utenti.

 

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Numeri in crescita, ma risultati positivi. Se una persona ritiene dunque di aver subito un’ingiustizia ad opera degli operatori, il primo passo da fare è rivolgersi al Corecom regionale. Nel 2013, le istanze pervenute agli uffici dei comitati sono state 71mila, a cui vanno aggiunte le quasi 20mila attuate attraverso associazioni dei consumatori o Camere di Commercio. Si arriva così alle 90mila stimate nell’intero 2013. Il 2014 ha visto un’impennata: alla fine di ottobre erano già 100mila le contestazioni pervenute. Di queste, poi, solo una piccolissima parte arriva fino all’Agcom: dall’1 maggio 2013 al 30 aprile 2014, davanti all’autorità garante sono state solamente 1.994 le istanze pervenute, seguite a tentativi di conciliazione falliti. Di questi, 1.074 si sono conclusi con una transazione in sede di udienza. Nell’anno solare 2014, invece, siamo a quota 2.279 controversie arrivate davanti all’Agcom.

Uno dei motivi per questa forte crescita risiede sicuramente nel fatto che il 60% circa delle liti vengono vinte dall’utente, almeno nel 2013, con un rimborso complessivo verso i clienti di 25 milioni di euro. Il valore medio della lite, quindi, è valutato 569 euro, che torna nelle tasche degli utenti come indennizzo. In questo calcolo non si è tenuto conto di eventuali storni dalle bollette e di fatture annullate (che non sono poche). Nell’anno in corso, come detto, fino a giugno c’è stato un incremento del 31% delle controversie, con esito positivo per le utenze che ha toccato il 62%, in media con quanto riscontrato nel 2013. Il valore medio delle liti si è leggermente alzato, toccando quota 600 euro.

Il fatto che l’utente si senta protetto e sia consapevole di potersi realmente rivalere sugli operatori ha certamente influito positivamente sul numero di contestazioni giunte ai Corecom. A ciò va aggiunta la facilità con cui si può iniziare una procedura: basta una lettera al comitato e poi tutta la trafila è assolutamente gratuita. Insomma, litigare è sempre più facile e a basso costo.

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