Alà, cór!

Correre in città come se fosse la prima volta, ma con cautela

Non possiamo permetterci che quel che è accaduto nei mesi di marzo e aprile succeda di nuovo

Correre in città come se fosse la prima volta, ma con cautela
Pubblicato:
Marco Oldrati

 

Questa volta niente storie, ma consigli e per giunta non consigli tecnici, ma superflui consigli esistenziali: da lunedì 4 si ricomincia a correre, ma…

Ma bisogna farlo “in solitudine”, è obbligatorio ribadirlo, perché per quanto sia piacevole correre in compagnia, i rischi derivanti dalla violazione delle regole sono chiari, sotto gli occhi di tutti: non possiamo permetterci, da un punto di vista umano, psicologico, sociale, economico, morale che quel che è accaduto nei mesi di marzo e aprile succeda di nuovo.

Non possiamo e non vogliamo, per rispetto per chi non ce l’ha fatta, per chi si è speso per curare la malattia (in molti - troppi - casi) fino a morirne, per chi ancora lavora perché non ci siano altri contagi o altri decessi. E anche per rispetto di noi stessi: si corre perché correre fa parte della vita, per cui prima la vita, poi il resto.

Accertato questo punto, usiamo la testa anche nel correre: piano, ragazzi, piano! Qualcuno non si muove da settimane, qualcun altro si è tenuto in forma facendo qualche esercizio in casa, qualche “maniaco” è riuscito a correre in cortile o nel corsello dei garage, ma nessuno ha nelle gambe la distanza, quindi prendetevela comoda.
Pochi chilometri, tre, cinque, sette? Quanti ne riuscite a fare, non di più! Andatura? Tranquilla, non abbiate fretta, non c’è nessun record in attesa di essere battuto e per quest’anno anche le Olimpiadi sono state rimandate. Fate attenzione alle scarpe, non usatene di nuove e allacciatele normalmente, non troppo strette e non troppo molli.
Se incrociate qualcuno salutatelo come si fa sempre fra corridori, ma evitate di avvicinarvi: l’affanno della corsa crea condizioni di dispersione del droplet, delle goccioline, e quindi per la vostra salute e per quella degli altri evitate di far sentire con troppo entusiasmo la vostra “vicinanza”.

C’è tempo per correre, abbiamo tempo: non sperperiamo l’occasione di continuare a farlo in modo sensato per l’ansia di ricominciare in maniera igienicamente e tecnicamente sbagliata.

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