Da Canonica alla Calabria, Leo scrive una lettera ai medici che lo hanno salvato
«Non vi dimenticherò mai», promette il bambino che nell'estate 2022 aveva rischiato la vita durante una vacanza con i genitori

C'è un filo rosso che da Canonica d'Adda corre fino in Calabria, a Vibo Valentia, lungo il quale corre la gratitudine di un bambino del paese bergamasco, Leonardo Farella, per l'ospedale della città che gli ha salvato la vita nell'estate 2022.
Per questo, nonostante siano passati più di due anni, ha deciso di scrivere al dottore Zappia che lo ha curato e a tutti i lavoratori del reparto di Chirurgia che lo hanno aiutato.
«Non vi ho mai dimenticato»
«Scrivo questa lettera per ringraziarvi per tutto quello che avete fatto per me il mese di luglio 2022 - inizia il bambino, ormai ragazzo con i suoi 11 anni -. Sono passati più di due anni da quel brutto incidente ma non vi ho mai dimenticato. Nonostante le difficoltà ho continuato a vivere la mia vita grazie a voi, piano piano. Ora frequento la prima media, ho cambiato scuola di karate, ho visitato posti meravigliosi e non prendo più l'antibiotico. Nonostante non posso fare alcuni sport che vorrei, questo non mi ferma e continuo ad andare avanti. Ricordo tutti quei giorni passati in vostra compagnia e ricordo la gentilezza, il bene, l'affetto e il tempo che mi avete dedicato. Prometto di stare attento e di riguardarmi in futuro ma soprattutto prometto di non dimenticarvi mai».
Da Tropea a Vibo
Il percorso di recupero per Leonardo infatti è stato lungo. Il bambino, che allora aveva otto anni, aveva sbattuto violentemente contro il pedalò cadendo in mare durante una vacanza con la famiglia. Inizialmente, è stato portato all'ospedale di Tropea, dove però non c'erano le attrezzature adeguate. Da qui la decisione del padre di portarlo a Vibo Valentia. Non essendoci mezzi di soccorso, la macchina stessa è stata scortata da due pattuglie. Questa scelta ha salvato la vita al piccolo, arrivato in condizioni disperate.
La lontananza dai genitori
Dopo diverse operazioni, tra cui l'asportazione della milza e di un rene, Leonardo è riuscito a riprendersi, diventando anche la mascotte dell'ospedale. In tanti infatti si erano riuniti intorno al piccolo, i cui genitori, papà Michele e mamma Bocu Raluca, non erano potuti entrare in ospedale, eprché positivi al Covid.
Il cuore del fratellino



Erano quindi stati giorni molto difficili, ma dei quali Leonardo e la famiglia possono ora, a pericolo superato, portare ricordi positivi, grazie proprio alle cure e alle attenzioni di medici e infermieri. Anche il fratello del bambino, Aaron, che ora ha sei anni, ha voluto mandare un disegno di ringraziamento ai dottori: «Ti voglio bene perché hi salvato leo», con un grande cuore.