Sul "Corriere della Sera"

Da Sanremo al dolore della Val Seriana. La bella intervista a Riccardo dei Pinguini

Da Sanremo al dolore della Val Seriana. La bella intervista a Riccardo dei Pinguini
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Dalle stelle all'inferno del Coronavirus. Riccardo Zanotti, frontman dei Pinguini Tattici Nucleari, ha raccontato in una bella intervista ad Aldo Cazzullo del Corriere della Sera, l'improvviso venir meno di una realtà da sogno: «A febbraio ci sentivamo sulla sommità dell’onda - ha detto Riccardo -. Stavamo facendo surf. Sanremo, le radio. Giravamo l’Italia, trovavamo gli store pieni. Ringo Starr disco di platino, concerti-sold out». Alla consacrazione definitiva mancava solo il tour: era stato preparato per mesi e le date erano già fissate. Poi, di colpo, «è crollato tutto».

Riccardo Zanotti risiede ad Albino, uno dei paesi più colpiti al mondo dalla pandemia, e ad Albino è tornato a vivere questi mesi di quarantena. Ha detto: «Non ho mai pensato neanche per un attimo di andare da un’altra parte. Volevo e dovevo tornare qui, tra la mia gente (...), nell'epicentro del dolore, e tengo duro per me per gli altri… credo che per chi mi segue sia di conforto far sapere che sono qui, con loro, e vivo come loro».

Per la sua Val Seriana, Riccardo ha le parole di un figlio: «Ognuno di noi ha perso almeno una persona cara. Non ho avuto lutti in famiglia, ma nella comunità. Ho avuto persone che conoscevo che non ce l’hanno fatta. C’è una tristezza incredibile che pervade la valle». E più avanti: «Milano mi piace, ci lavoro, ma faccio aventi e indietro, a volte in treno a volte in macchina. Credo nella geografia dell’anima: in alcuni posti stai meglio che in altri. Sono le radici che fanno vivere un albero, e le radici da cui traggo nutrimento sono qui. Sento che qui è casa. Quando dalla finestra guardo le mie montagne, sto bene, anche se non è lo skyline di CityLife».

Aldo Cazzullo, dopo avergli chiesto della sua famiglia e di come affronta la solitudine di questo periodo, gli chiede: come ripartiremo? La risposta di Zanotti è nel segno della speranza: «Ripartiremo come nella canzone di una band che amo, "Il biglietto per l’inferno"; il batterista è di Bondo, frazione di Albino. Si intitola Il tempo della semina. Oltre la quarantena, la vita aspetta solo di essere vissuta. Faremo germogliare i semi che in questi giorni sono cresciuti dentro di noi. Usciremo di casa per vederli sbocciare».

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