La speranza

Secondo uno studio internazionale il Covid sta perdendo pezzi e fa fatica a replicarsi

Si tratta di un'ipotesi ma, analizzando i genomi isolati in tutto il mondo, gli scienziati hanno osservato una perdita di tre amminoacidi da una proteina. La percentuale dei casi è però molto bassa

Secondo uno studio internazionale il Covid sta perdendo pezzi e fa fatica a replicarsi
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Il Covid “perde pezzi”, quindi potrebbe essere il segnale che sta cambiando e che ha più difficoltà a replicarsi. Se così fosse, diventerebbe meno pericoloso per l’uomo. La notizia è riportata da L'Eco di Bergamo e, al momento, si tratta di un'ipotesi (è bene specificarlo) frutto delle conclusioni di uno studio internazionale, non ancora pubblicato, condotto da un gruppo di ricercatori concentrati soprattutto in America e Brasile ma che comprende anche diversi professionisti italiani.

Il documento analizza una mutazione del virus individuata grazie a 18mila genomi, catalogati da dicembre a luglio in un database internazionale che mette a disposizione i genomi isolati nel mondo. La mutazione riguarda la perdita di alcuni frammenti da una proteina e, come ha spiegato il direttore dell’Istituto Mario Negri Giuseppe Remuzzi al quotidiano cittadino, in particolare di tre amminoacidi che giocano un ruolo di primo piano sia nella risposta immunitaria degli individui sia nella replicazione dell’Rna virale.

Questo cambiamento però si è verificato soltanto in un caso su 100 (una percentuale molto piccola) e non è stata osservata per nessun genoma italiano che è stato isolato. Una risorsa per conoscere più a fondo la malattia, secondo Remuzzi, potrebbe arrivare dallo studio dei soggetti asintomatici. Se si riuscisse a documentare questa perdita di amminoacidi nelle persone che non presentano sintomi dell’infezione o nei pazienti meno gravi si aprirebbero nuove strade per la conoscenza del futuro del virus.

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