La dieta che funziona per davvero è sempre quella dell'amico

Si potrebbe profilare vita dura per tutte le diete che periodicamente spuntano come funghi, restando in voga il tempo di una moda, e per i vari divi e starlette che le promuovono. Un recente studio, condotto da ricercatori dell'Università di Buffalo, negli Usa, pubblicato sul Journal of Healthcare Engineering, dimostrerebbe infatti che, indipendentemente dal tipo di restrizione alimentare seguita - a zona, lowcarb, tisanoreica, del limone e chi più ne ha più ne metta – quella che funziona meglio è sempre la dieta dell’amico. Ovvero il regime dietetico provato da una persona conosciuta e il cui successo, in termine di perdita di peso, è visibile e tangibile con mano.
Effetto emulazione. Funziona soprattutto se l’oggetto del desiderio è far ritornare l’ago della bilancia a valori più accettabili o la fedeltà negli allenamenti e nella pratica sportiva, e se ad ottenere l’obiettivo agognato è stato un amico. Con un ulteriore valore aggiunto: perché, psicologicamente, nella persona intenzionata a perdere peso non si stimolerebbe solo la voglia di provare proprio il tipo di dieta o quella precisa serie di esercizi testata dall’amico, ma aumenterebbero anche le probabilità di riscuotere il medesimo risultato del rivale. Che diventa un esempio positivo, si intende.
In buona sostanza, nella scelta della dieta ideale, più del carisma della persona che sponsorizza un determinato regime alimentare conterebbe l’esito finale netto ed evidente. Sono queste le conclusioni a cui sono giunti alcuni ricercatori americani dopo una serie di esperimenti social. Hanno infatti ideato e messo in rete una serie di account riferiti a personaggi di fantasia che, nell'interazione con altri utenti, dichiaravano sul web di aver provato particolari regimi alimentari. Così facendo i ricercatori sono riusciti a dimostrare che, di queste modalità dimagranti e account, alcuni avevano più successo di altri, imputabile proprio al fatto di un risultato più soddisfacente in termini di salute e di perdita di peso. Tanto che alcuni account fra i più popolari, nei quali si riferivano però dati più vaghi e in generale una soddisfazione inferiore una volta saliti sulla bilancia, alla fine hanno registrato una bella sconfitta nell’apprezzamento.
I pro e i contro. Come ogni altra cosa, anche lo studio ha messo in evidenza aspetti meno positivi; primo fra tutti che l’effetto trainante risulta forte e funziona solo nel caso in cui il programma alimentare o di allenamento abbia avuto successo con la persona che li ha seguiti. Ma, dall’altro, ha anche scoperto lati buoni, ovvero che le persone hanno bisogno di influenze ed esempi positivi che possono generare poi una ricaduta efficace a livello sociale. Nello specifico, a detta dei ricercatori, il fenomeno di aggregazione potrebbe essere sfruttato per fare leva sulla partecipazione e incentivazione delle persone che hanno necessità di seguire programmi di benessere ma anche di interventi di prevenzione più mirati.