Quella che sembrava l’ennesima storia di violenza contro gli animali si sta trasformando, giorno dopo giorno, in un inaspettato racconto di solidarietà. Solo una settimana fa, il sindaco di Barbata, Vincenzo Trapattoni, denunciava l’ennesimo atto brutale al parco Roggia del Fontanone, nella Bassa Bergamasca: otto anatre erano state rubate e uccise a bastonate. Tanta l’indignazione dei cittadini, ma nessuno si sarebbe mai aspettato quello che sarebbe accaduto di lì a pochi giorni: ben tredici anatre sono state donate.
Un bambino ha raccolto l’appello
Domenica 31 agosto, il sindaco aveva lanciato un appello sui social, chiedendo aiuto per ripopolare l’oasi naturale. A raccogliere per primo la sfida è stato un bambino: Ivan Svanetti, 12 anni, di Vercurago, Lecco. Mosso da nient’altro che compassione, aveva deciso di donare al parco di Barbata due delle anatre del suo piccolo allevamento. Resa pubblica la notizia del giovane lecchese, è successo l’impensabile: Ivan è diventato il simbolo di una mobilitazione che, in pochi giorni, ha contagiato l’intera comunità.


Una corsa alla solidarietà


È così che diversi cittadini della Bergamasca si sono uniti in una corsa di generosità. Sulla pagina social del sindaco di Barbata, sono state pubblicate le foto e i ringraziamenti: oggi (venerdì 5 agosto) il parco conta già tredici nuove anatre donate.
«Piano piano la solidarietà dei bambini e degli uomini si fa sentire! – scrive Trapattoni su Facebook -. Stiamo ripopolando il Fontanone con anatre e oche. Il bimbo dodicenne della provincia di Lecco è arrivato con due anatre, la Federcaccia arriverà sabato con altre anatre. Anche il Comune di Alzano Lombardo ci fornirà altri esemplari, la signora Lisetta ne donerà due, e ieri Franco ha portato tre oche. Chiunque voglia imitare questo gesto è il benvenuto». Un lieto fine così, non se lo immaginava nessuno.