Uno studio britannico

Farsi una passeggiata nel verde è un toccasana per il cervello

Farsi una passeggiata nel verde è un toccasana per il cervello
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Il verde si conferma, di nome e di fatto, il colore del benessere, specie per la salute, in particolare quella mentale, con vantaggi positivi in età avanzata. Allontanarsi dal caos urbano, infatti, trascorrendo più tempo in mezzo alla natura, apporterebbe sensibili benefici agli stati d’animo, cosa che pare piuttosto scontata, ma anche e soprattutto alle facoltà cerebrali. Lo dimostrerebbero i risultati di un piccolissimo studio dell’Università di York, in Inghilterra, e dell’Università di Edimburgo, in Scozia, pubblicato sulla rivista International Journal of Environmental Research and Public Health. Allora perché parlarne se i numeri sono poco significativi per trarre conclusioni definitive? Perché in una società votata all’invecchiamento, sapere che c’è la possibilità di acquisire un po’ di benessere e salute in più, a costo zero, fa tirare un sospiro di sollievo.

 

 

Il senso del verde. Tutto ha un significato, anche i colori. E dunque pure il verde, complementare del rosso, che nello spettro luminoso, si colloca al centro. Sarà un caso? Forse sì o forse no. Ma ci viene da pensare che la prima ipotesi sia la più attendibile, poiché il verde svolge una funzione di equilibrio tra i colori caldi e quelli freddi. Contribuisce cioè a strutturare armonia: lo stesso significato che gli si attribuirebbe nei confronti dell’essere umano. Perché per noi, il verde, è indice di successo, prosperità, solidarietà, adattabilità, comprensione, ovvero una gamma di qualità che insieme danno un benessere interiore. Ma non solo: il verde, essendo il colore della natura per antonomasia, viene associato anche al rinnovamento, alla stabilità, alla giovinezza, allo sviluppo, alla speranza, alla fertilità, fino all’inesperienza. C’è, certo, anche il lato negativo, come per ogni cosa, perché all’opposto il verde può essere simbolo di invidia e superstizione; pesando però sulla bilancia le qualità del verde, sembrano dominare certamente quelle positive. E di queste ci avvaliamo.

 

 

Lo studio. La colorata premessa non è casuale e serve a dire che il verde naturale, quello dei parchi e dell’aria aperta, fa bene al corpo e all’umore. Con sensibili benefici anche per il cervello che in contesti verdi, rispetto a quelli urbani affollati e inquinati, migliorerebbe le sue funzionalità. A tutte le età, ma soprattutto in quella avanzata. Se il concetto poteva apparire scontato, oggi ci sarebbe anche una piccola conferma scientifica, da parte di alcuni ricercatori britannici che hanno invitato otto volontari, di età pari o superiore a 65 anni, a fare una passeggiata in aree verdi o, in alternativa, in contesti urbani affollati. Poiché il focus della ricerca era capire soprattutto quali benefici il verde giocasse sul cervello, i passeggiatori sono stati dotati di speciali cuffiette, al cui interno era posizionato un dispositivo Eeg (elettroencefalografia) portatile, che ne ha monitorato l’attività elettrica per tutta la tutta la camminata e in entrambi i contesti.

 

 

Sensazioni di benessere. I ricercatori hanno innanzitutto chiesto ai partecipanti, in tempo reale, sia prima sia dopo l’esperimento, quali sensazioni avessero provato a camminare in uno spazio, verde, aperto, luminoso. O, di contro, in uno spazio caotico e di cemento. La risposta è stata unanime: camminare in un’area verde urbana, quindi anche all’interno di un contesto cittadino, apporta sensibili benefici: può alleviare lo stress indotto dalle costruzioni o da contesti affollati e trafficati, a favore di uno stato d’animo più tranquillo e rilassato. Dato confermato anche dal monitoraggio cerebrale, che nelle situazioni verdi ha registrato cambiamenti positivi nei livelli di agitazione, insoddisfazione e impegno mentale.

Un futuro verde? Lo studio sottolineerebbe l’importanza di disegnare, nel vero senso della parola, città più a misura d’uomo e ricche di verde. Ovvero architetti, progettisti e professionisti del settore sanitario, in vista di un invecchiamento crescente e progressivo della popolazione, dovrebbero prevedere città in cui la foresta urbana sia una parte integrante. Facendo in modo che gli spazi verdi possano rappresentare una valvola rigeneratrice o potenziatrice, a costo zero, per il benessere del corpo e della mente. Una soluzione naturale, dicono gli esperti, per tamponare o contenere i possibili costi socio-assistenziali e sanitari a vantaggio dell’intera popolazione di ogni fascia di età, ma soprattutto di quella ever green.

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