Uno studio olandese

Fate muovere i bimbi in classe Imparano meglio, pure matematica

Fate muovere i bimbi in classe Imparano meglio, pure matematica
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Salta! È ora di fare matematica! E i numeri, in buona parte delle lezioni durante la settimana, si imparano in movimento. Accade non in Italia, ma in alcune scuole nordiche, olandesi per la precisione, che hanno integrato nelle lezioni didattiche, quelle che rischiano sempre di essere un po’ noiose, della sana ginnastica, in aggiunta alle normali ore di attività fisica in palestra. Ottenendo risultati scolastici molto promettenti, perché nell’arco di due anni i bambini dinamici avevano migliorato e velocizzato le capacità di apprendimento, rispetto agli studenti di modello tradizionale, di almeno quattro mesi. Lo studio, originale, condotto dall’Università di Groninga, in Olanda, è stato pubblicato di recente sulla rivista Pediatrics.

Lezioni in movimento. Due più due fa quattro, rispondereste voi. E siamo tutti d’accordo. Ma una percentuale di 500 bambini olandesi di seconda e terza elementare, potrebbe precisare: «Fa quattro saltelli!». Perché a loro la matematica viene insegnata in modo diverso, con dinamicità: applicando cioè la teoria alla pratica del movimento, molto più divertente. Il programma di lezioni "salterine" è stato pensato e ideato da un gruppo di insegnati olandesi che per 22 settimane, tre volte a settimana, per due anni di scuola, con lezioni di mezz’ora ciascuna, hanno insegnato le discipline scolastiche tradizionali, non seduti al banco con penna in mano o con il gessetto bianco alla lavagna, bensì saltellando in classe e facendo della classica lezione una occasione di studio e divertimento.

 

 

I 500 scolari erano stati suddivisi dagli insegnati e dai ricercatori olandesi in due gruppi, i dinamici e i modello classic. A conclusione del programma, si è avuta una gradita soddisfazione sui risultati scolastici dei bambini fisicamente attivi. Questi, già dopo un solo anno di studio ginnico, avrebbero ottenuto migliori performance in termini di apprendimento della matematica e più velocità nella risoluzione degli esercizi e memoria. Con effetti potenziati dopo due anni, a tal punto che i bambini che facevano lezione integrando matematica e ginnastica avevano guadagnato quattro mesi di studio, erano cioè accademicamente e mentalmente più agili e preparati rispetto agli altri compagni.

L’esperimento è stato fatto nei due gruppi di scolari anche per lo studio dell’ortografia; insegnanti e i ricercatori hanno potuto osservare un medesimo livello di apprendimento durante il primo anno, con sensibili differenze migliorative invece nel corso del secondo, sempre a vantaggio dei bambini in movimento. Di contro, la ginnastica non influenzerebbe le abilità di lettura, portando i ricercatori a ritenere che il movimento fa bene solo ad attività mentali che implicano l’uso della memoria, anche ripetitiva.

 

 

Vantaggi e limiti dello studio olandese. La ricerca confermerebbe, come avevano già dimostrato precedenti studi scientifici, che alternare lezioni ed esercizio fisico avvantaggia il rendimento scolastico con un valore aggiunto sull’apprendimento effettivo. La critica che altri esperti muovono ai ricercatori olandesi è tuttavia di non avere chiarito perché venga favorita proprio quest’ultima facoltà. L’ipotesi più probabile è che la ginnastica fatta durante una lezione scolastica, aumenti i benefici sul cervello in funzione del maggiore impegno e del lavoro sinergico di cervello e corpo. O ancora che la novità dell’esercizio fisico applicato alla lezione in classe possa stimolare e incidere positivamente sulle performance degli alunni.

E, proprio rispetto a questa fusione di teoria e pratica ginnica, si solleva una perplessità, in quanto potrebbe esistere anche la possibilità che una lezione così dinamica, per alcuni bambini, quelli più mentalmente vivaci, possa costituire un fattore distraente, invitando l’attenzione a sfuggire anziché a concentrarsi sulla matematica, l’ortografia, la lettura o qualsiasi altra materia scolastica. Al momento, però, l’unico dato di fatto sembra essere il miglioramento scolastico dei bambini più attivi anche in classe: un aspetto forse da tenere in considerazione per la strutturazione di programmi di studio più dinamici e moderni fin dalle prime classi.

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