Il futuro dell‘elettrocardiogramma è in un tatuaggio (stile trasferelli)
Un tempo li chiamavano trasferelli, oggi tatuaggi trasferibili. Comunque li vogliate definire, si tratta di immagini applicabili sulla pelle per un periodo limitato, poi lavabili, quando si rovinano o stancano il suo portatore. Spariti da dove erano, senza lasciare traccia. Come non fossero mai stati presenti in quella sede. Questo stesso principio di ‘tatua e poi rimuovi’ ha ispirato un team di ricercatori italiani, del centro IIT di Pontedera, dell’Università degli Studi di Milano e della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, il cui genio scientifico ha ideato un elettrodo tatuabile in grado di adempiere, per le medesime caratteristiche strutturali, alle stesse funzioni di un tradizionale elettrocardiogramma. Ma con notevoli vantaggi per il paziente in termine di accuratezza e fedeltà di monitoraggio dei battiti cardiaci, e per future applicazioni cliniche e non solo. Tutte le informazioni su questi elettrodi speciali 4.0, sono state descritte in un lavoro pubblicato sulla rivista Advanced Science.
Una tecnica innovativa. La tecnica permette di stampare sulla carta dei tatuaggi trasferibili degli elettrodi. Per realizzarli è sufficiente utilizzare una stampante a getto d’inchiostro. Quest’ultimo però dotato di una particolarità: la capacità di condurre l’elettricità, in forma organica e compatibile con la pelle. Il che significa che l’elettrodo ha il potere di cogliere, registrare e poi rendere nota ogni reazione e trasformazione che avviene e passa attraverso la cute. Compresi i battiti cardiaci, appunto.
Flessibili e asciutti. Sono le due caratteristiche fanno la differenza per questi speciali elettrodi e danno loro meriti particolari. La flessibilità permette la perfetta adesione alla pelle, ovvero nessuna alterazione data da rugosità o irregolarità dell'area di applicazione costituisce un ostacolo. Con il vantaggio che l’elettrodo può rilevare con la massima precisione ogni segnale elettrico di interesse, anche in zone di pelle particolarmente delicate e di non lineare struttura anatomica, come il volto ad esempio. Secondo pregio è che questi elettrodi-tattoo sono asciutti, non necessitano cioè per funzionare e attivarsi di un gel interagente applicato sulla pelle come richiedono quelli tradizionali, e hanno una azione long lasting. Infatti captano e trasmettono segnali elettrici in maniera corretta e costante per tre giorni, contro le otto ore di un normale elettrodo. Una volta fatto il loro dovere e esaurita la loro azione, gli elettrodi-tattoo possono essere rimossi con semplicità: un lavaggio con acqua e sapone. Come i tatuaggi che i bambini si applicano sulla pelle.
I primi elettrodi perforabili funzionanti. Le innovazioni non sono finite, perché questi elettrodi sono attualmente gli unici a permettere la normale crescita di peli, peluria e capelli e il passaggio attraverso la superficie dell’elettrodo stesso. Una qualità importante perché anche in caso di esami al cervello, come gli elettroencefalogrammi ad esempio, l’elettrodo applicato sul cuoio capelluto rimane comunque aderente per lungo tempo, registrando ogni segnale in modo accurato, senza cioè che la crescita di un capello possa spostarlo o staccarlo anche di poco e alterare la misurazione del segnale.
Il futuro. Epidermal electronics, si chiama così questa branca della scienza che si occupa di dispositivi elettronici indossabili e a diretto contatto con la pelle, già in forte espansione ma con un sensibile sviluppo ancora in divenire. L’interesse è dato dal fatto che questi elettrodi sono facili da usare e applicare e consentono un monitoraggio costante eppure a basso costo. Tanto che diverse aziende biomedicali europee stanno già lavorando a questa tecnologia per rendere gli elettrodi-tattoo, disponibili e commerciabili in breve tempo, cercando soprattutto di perfezionare, anche con l’aiuto dei ricercatori italiani, l’aspetto wireless, che permetta ricezione e amplificazione del segnale dentro l’elettrodo stesso.
Obiettivo dei ricercatori è riuscire a utilizzare questi elettrodi per registrare segnali elettrofisiologici sulla pelle innanzitutto a scopo diagnostico-terapeutico, specie in pazienti che necessitano di questo tipo di monitoraggio in modo continuativo con evidenti vantaggi per la qualità della vita della persona stessa, ma anche per altre applicazioni. Ad esempio per monitorare battiti o altro in atleti senza che questa attività di registrazione interferisca o limiti la loro normale prestazione sportiva.