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Germogli di bambù, non solo Cina Due sorelle li coltivano a Treviglio

Germogli di bambù, non solo Cina Due sorelle li coltivano a Treviglio
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«Al rientro del viaggio in Cina di mia sorella vengo a conoscenza di una particolare tipologia di germoglio, quello di bambù. Decido di andare in un ristorante asiatico per assaggiarlo, e da quel momento mi si apre un mondo, nel vero e proprio senso della parola. Mi innamoro talmente tanto di questo germoglio che, insieme a mamma e sorella, dopo lunghe ricerche e informazioni raccolte, decidiamo che forse è il caso di dar vita ad una piantagione così detta a “chilometro zero”». Nasce così, nel 2013, la nostra piantagione di bambù dal germoglio commestibile a Treviglio: si chiama BambuBio Food e deve la sua esistenza alle sorelle Marianna (la dichiarazione sopra è sua) e Cinzia Ziliati (la «cinese»), coadiuvate da mamma Carmen.

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L’affiancamento del nonno. Il nonno Abramo, vivaista e floricoltore, ha affiancato le nipoti per avviare la coltivazione biologica. Sono 3,5, ora gli ettari dedicati a questa coltura. «La pianta di bambù produce un germoglio commestibile e ricco di sostanze nutritive, ma solo per due mesi l'anno, da marzo a maggio. Nei restanti mesi coltiviamo le altre tipologie di bambù dalla foglia commestibile, utili per dare vita a tisane, essenze, estratti o altri prodotti come grissini», spiegano le giovani imprenditrici a Italfruit. E poi aggiungono: «Vorremmo crescere ancora e strutturare la nostra startup, per il momento commercializziamo attraverso il nostro e-commerce e poi con i nostri fornitori diretti, ma ci piacerebbe essere affiancate da una realtà che ci possa supportare nella distribuzione del nostro prodotto».

La raccolta. Il germoglio si può raccogliere solo dopo 3 o 4 anni di vita della pianta. Non appena si intravede spuntare dal terreno si deve raccogliere, se invece viene fatto crescere diventa legnoso e fibroso, quindi difficile da mangiare. La raccolta è un processo molto delicato, che deve essere effettuato senza rovinare l’habitat della pianta, quindi con una piccola zappa che consente di intervenire solo sul rizoma stesso, senza danneggiare il resto della coltivazione. Si raccoglie tutti i gironi per ripetute settimane, stimando all’incirca 1 kg di prodotto per mq; questo dipende ovviamente da molti fattori, quali concimazione, andamento climatico, età del bambuseto, varietà, ecc.

«Il cibo del futuro». Il germoglio di bambù è stato da tempo definito dalla Punjab University in India il «cibo del futuro». Questo alimento è un vero e proprio toccasana per la salute in quanto antitumorale, antibatterico, antivirale e antiossidante. A livello nutrizionale il germoglio è ricco di proteine, carboidrati, amminoacidi (8 dei quali essenziali), minerali, fibre, potassio, calcio, zinco, e vitamine (A, B6, E). Da questo studio si può quindi dedurre che sia un alimento completo a livello nutritivo ma allo stesso tempo per niente calorico. Esso infatti è povero di zuccheri e grassi, indicato per diete ipocaloriche.

In cucina. Il germoglio di bambù è una valida risorsa in cucina in quanto si adatta a tutti i tipi di cottura o conservazione; fritto, stufato, saltato, sott’olio o aggiunto a impasti come pizze o focacce, apporta una consistenza gradevole al palato senza modificare eccessivamente il gusto. Infatti ha un sapore piuttosto neutro che si avvicina molto a quello del carciofo, dalla consistenza croccante seppur sottoposto a cotture.

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